LEANDRO (Λέανδρος, Leander, raro Leandrus)
Giovine di Abido, che durante una festa di Afrodite nella città di Sesto, situata di fronte sull'altra riva dell'Ellesponto, s'innamorò della sacerdotessa della dea, Ero, e si diede a visitare di notte l'amata compiendo la difficile traversata dello stretto sotto la guida della fiaccola che Ero teneva accesa in cima alla sua torre sul lido. La difficile impresa riuscì più volte, ma una notte, essendosi Leandro arrischiato nel mare agitatissimo, avvenne che il vento spegnesse la fiaccola dell'amata. Al mattino Ero vide ai piedi della torre il cadavere del suo diletto, e allora gli si precipitò accanto, affinché neanche la morte valesse a separarla da lui. Questa leggenda dai tratti così romantici ebbe larga elaborazione solo a cominciare dagli Alessandrini e dai loro imitatori; si veda, ad es., Ovidio, Eroidi, 17 e 18; Museo nel suo poemetto Le vicende di Ero e di L., in 343 versi; Antologia Palatina, V, 231 e 263; Stazio, Tebaide, VI, 542, ecc.