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LEBENA

di Margherita Guarducci - Enciclopedia Italiana (1933)
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LEBENA (ἡ Λεβήν, o Λεβήνη, oggi Λέντα)

Margherita Guarducci

Località della costa meridionale di Creta, dipendente da Gortina, della quale era il porto, e specialmente notevole per il suo culto di Asclepio. A Lebena doveva esistere in antico un modesto culto di numi acquatici (ninfe e Acheloo) presso la sorgente che ivi scaturisce; culto al quale nel sec. IV circa a. C., si sovrappose quello di Asclepio, che fu importato da Epidauro e cominciò ben presto a fiorire e ad attirare grande folla di visitatori per tutta l'età ellenistica e per quella romana (fra le altre visite di personaggi illustri viene annoverata quella di Apollonio di Tiana, nel 46 d. C.). Gli scavi, eseguiti nel 1900 e nel 1911 dalla missione archeologica italiana, hanno restituito notevoli rovine del tempio di Asclepio e interessanti epigrafi relative alla vita del santuario e soprattutto alle guarigioni dei malati. In età bizantina sorse sulle rovine di Lebena la chiesetta di Hágios Jōànnēs.

Bibl.: Oltre quella cit. in G. Bürchner, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., s. v. Λεβήν, v. S. Xanthudidis, in Ηαναϑήναια, 1911, p. 238; G. Karo, in Arch. Anz., XXVI (1911), p. 157 seg.; Sotirios, in 'Αρχ. 'Εϕ, 1929, p. 193, n. 22; R. Herzog, Die Wunderheilungen v. Epidauros, in Philologus, Supplemento, XXII, 3; M. Guarducci, in Studi e materiali di storia delle religioni, VIII (1932), p. 222 segg. Le iscrizioni sono raccolte in Inscriptiones Creticae, pars, II, Roma 1934.

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