Vedi LECCE dell'anno: 1961 - 1995
LECCE
Antica città delle Puglie, situata sulla via Traiana, 40 km a S di Brindisi. Essa è stata concordemente identificata dagli scrittori locali con Lupiae, che Strabone (vi, 281) menziona (Λουπίαι) insieme con Rudiae ed un'altra località sul mare, Aletìa o, forse meglio, Salepìa. Plinio (Nat. hist., iii, 101) la cita denominandola statio militum e Pausania, (vi, 19, 9) accennando incidentalmente ad essa (Λουπία), scrive che una volta si chiamava Sybaris. L'indagine archeologica eseguita nell'interno di L., durante i lavori di demolizione di fabbricati e, soprattutto nel corso degli scavi per le fognature, condotti dal 1928 in poi, non consente la conferma della notizia tramandataci da Pausania, cosi che si è fatta strada l'ipotesi, non lontana dal vero, che i Romani abbiano fondato una colonia o una stazione militare, come scrive Plinio, su propaggini dei limitrofi centri di Rudiae e di Caballino, i quali appaiono più antichi. In tal modo si spiegherebbe la presenza in città di un ipogeo messapico decorato con una scena di combattimento tra cavalieri e fanti, che risalirebbe al IV sec. a. C., nonché di quattro o cinque tombe contenenti suppellettili del V e del IV sec. a. C. Molto probabilmente i Romani fondarono Lupiae dopo la presa di Brindisi, avvenuta nel 267 a. C. Questa data potrebbe, grosso modo, concordare con la maggior parte della suppellettile trovata sul posto.
Lupiae fu una città messapica, com'è attestato dalle numerose iscrizioni rinvenute in varî punti dell'abitato e, specialmente, verso il centro dell'attuale L., dove, nel 1938, fu scoperta una necropoli la quale, insieme con le epigrafi suddette, restituì anche qualche iscrizione romana, confermando così la coesistenza dei due linguaggi.
I Romani costruirono a Lupiae un teatro che doveva soddisfare i gusti culturali dell'ambiente ellenizzato dalla vicina Taranto, ed un anfiteatro per manifestazioni venatorie. I due edifici, costruiti tra il I ed il II sec. d. C., erano decorati con statue e bassorilievi rinvenuti durante gli scavi condotti nei primi anni del 1900 da C. De Giorgi e, successivamente, nel 1938, dalla Soprintendenza alle Antichità di Taranto. Di particolare interesse appare la decorazione del podio dell'anfiteatro, composta da bassorilievi raffiguranti scene di caccia. Dallo stesso monumento proviene una buona copia di una statua di Atena attribuibile (Langlotz) ad Alkamenes. Dal teatro, invece, proviene un gruppo di interessanti riproduzioni di sculture della cerchia fidiaca, una bella Amazzone del cosiddetto tipo di Berlino (v. amazzoni), un torso policleteo e varî altri frammenti.
Non si ha notizia di ritrovamenti di altri edifici, sebbene nell'area archeologica cittadina non siano mancate le segnalazioni di avanzi di pavimenti di mosaico e di costruzioni non identificate. Il De Giorgi, a sua volta, segnalò anche la presenza di tratti di mura difensive e di vie romane, senza dare sufficienti particolari.
Sulla spiaggia di S. Cataldo, distante 11 km da L., sono visibili i resti di un molo che, secondo quanto scrive Pausania (vi, 19, 9), sarebbe stato costruito da Adriano.
Lupiae dovette acquistare particolari benemerenze verso Augusto, quando egli, in occasione della morte di Cesare, tornando in Italia, era sbarcato sulle coste del Salento, trovando nella città il primo presidio a lui fedele. Lupiae fu assegnata alla tribù Camilia e fu eretta municipium in epoca imprecisata. Sotto gli Antonini, ebbe il titolo di colonia. La città, come tutto l'estremo Salento, non fu teatro di avvenimenti storici di rilievo e per tale motivo è citata fugacemente dagli scrittori antichi. Nella piazza principale si conserva una delle colonne terminali della via Appia, donata dai Brindisini a Lecce nel 1654.
Museo. - L'odierna L. è dotata di un museo provinciale, sorto per primo in Puglia nel 1868, per iniziativa del patriota S. Castromediano. L'istituto che raccoglie in prevalenza suppellettile archeologica trovata a Rudiae, si compone di otto sale, comprendenti nell'ordine: topografia, iscrizioni messapiche, romane e bizantine, sculture, vasi, terrecotte e bronzi da Rudiae e da Rocavecchia, monete romane, un mteressante gruppo di vasi attici, tra i quali figura la bellissima pelike del Pittore di Chicago, raffigurante Eriffie e Polinice, numerosi vasi di stile àpulo a figure rosse (v. àpuli, vasi), una piccola raccolta di ori, monete greche e romane, vasi dello stile di Gnathia (v.), vasi, terrecotte e bronzi da L., Canosa, Ruvo, Gnathia, e suppellettile di età romana. Completano la raccolta opere pittoriche di età bizantina, medievale e moderna.
Bibl.: K. Miller, Itineraria romana, Stoccarda 1916, p. 222; C. I. L., IX, 12; C. De Giorgi, Lecce sotterranea, lecce 1907; Philipp, in Pauly-Wissowa, XIII, 1926. c. 1842; C. V. A., Italia, Museo Provinciale Castromediano, a cura di P. Romanelli, fascicoli IV e VI; M. Bernardini, Il Museo provinciale di Lecce, Roma 1958; M. Bernardini, Lupiae, Lecce 1959; O. Parlangeli, Studi messapici, Milano 1960, p. 134.