LEDA (Λήδα, Lēda)
Secondo la leggenda più comune Testio, re dell'Etolia, diede sua figlia L. in sposa a Tindareo, signore di Sparta, il quale, cacciato da Ippocoonte, aveva trovato asilo in Etolia. Più tardi, quando Ippocoonte fu ucciso da Eracle, Tindareo con la sposa L. fece ritorno a Sparta e ne riebbe il dominio. Di Tindareo e L. nacquero Timandra, che andò poi sposa ad Echemo, Clitennestra, e Filonoe, resa poi immortale da Artemide; di L. e di Zeus accostatosele sotto l'aspetto d'un cigno nacquero Polideuce ed Elena; Castore fu figliolo di Tindareo accostatosi alla sposa nella stessa notte in cui essa aveva avuto rapporto con Zeus. In Omero Castore e Polideuce sono ancora veri figli di L. e Tindareo; dopo Omero si crea la leggenda secondo la quale entrambi, Castore e Polideuce, sono d'origine divina; in seguito prevale poi la forma che diviene la più comune e che attribuisce a Polideuce origine divina e a Castore origine mortale. L'affetto meraviglioso e intensissimo fra i due Dioscuri venne esaltato mirabilmente da Pindaro nella Nemea, X, dove Polideuce rinunzia, in favore del fratello, a metà dell'immortalità propria per vivere sempre con lui.