Remick, Lee
Attrice cinematografica statunitense, nata a Quincy (Massachusetts) il 14 dicembre 1935 e morta a Los Angeles il 2 luglio 1991. Bionda, seducente, dall'aspetto fragile e dai modi a tratti pungenti, seppe arricchire i personaggi insinuanti e sensuali dei suoi esordi con sfumature più complesse, interpretando in modo convincente soprattutto ruoli drammatici.
Nel 1942 si trasferì con la madre a New York, dove studiò danza, frequentò la Hewitt School e, per un solo semestre, il Barnard College. Frequentò poi l'Actors Studio e debuttò a Broadway nel 1953, con la commedia Be your age di M. Orr e R. Denham, lavorando in seguito anche in televisione, dapprima come ballerina, poi come attrice. L'esordio cinematografico avvenne nel 1957 con A face in the crowd (Un volto nella folla) di Elia Kazan, un amaro melodramma sull'industria dello spettacolo, nel quale la R. interpreta la giovane, attraente moglie del protagonista. L'anno successivo l'attrice partecipò a un altro dramma, dal cast d'eccezione, The long hot summer (La lunga estate calda) di Martin Ritt, dal romanzo di W. Faulkner The Hamlet, in cui è la nuora di un tirannico proprietario terriero (Orson Welles). I consensi ottenuti le diedero la possibilità di essere scelta da Otto Preminger come protagonista di uno dei suoi maggiori successi di pubblico e di critica, Anatomy of a murder (1959; Anatomia di un omicidio). Nel duro film giudiziario, che ebbe problemi con la censura, la R. sostiene in modo efficace la parte difficile e ambigua di una donna violentata, nel drammatico momento del processo contro l'assassino del suo stupratore, la cui difesa viene assunta da suo marito (James Stewart). Nel 1960 lavorò nuovamente con Kazan, che le affidò il personaggio, conturbante e insieme commovente, di una giovane madre vedova, innamorata del protagonista (Montgomery Clift), nel dramma sociale Wild river (Fango sulle stelle). Il ruolo che le conferì maggiore successo ‒ e per il quale ottenne anche una nomination all'Oscar come miglior attrice ‒ fu tuttavia quello della moglie alcolista interpretato, accanto a Jack Lemmon, in Days of wine and roses (1962; I giorni del vino e delle rose), drammatica e lucida analisi, diretta da Blake Edwards, della classe media americana e del suo illusorio benessere. Nella seconda metà degli anni Sessanta seguirono molti altri film, di diverso genere, tra i quali vanno ricordati il western The Hallelujah trail (1965; La carovana dell'Alleluja) di John Sturges, la commedia nera No way to treat a lady (Non si maltrattano così le signore) di Jack Smight e il poliziesco The detective (Inchiesta pericolosa) di Gordon Douglas, entrambi del 1968.
Nel 1970 la R. si trasferì a Londra, dove lavorò soprattutto per la televisione ‒ attività che non avrebbe più abbandonato ‒, ottenendo grande successo nel 1975 come protagonista della serie Jennie: Lady Randolph Churchill di James Cellan Jones. Tra le interpretazioni cinematografiche di questi anni, l'horror satanico The omen (1976; Il presagio) diretto da Richard Donner, con Gregory Peck, il film di spionaggio Telefon (1977) di Don Siegel e, nel 1979, l'ottima prova offerta come protagonista di The Europeans di James Ivory, dal romanzo di H. James. L'anno successivo ebbe modo di lavorare nuovamente con Jack Lemmon nella commedia Tribute (Serata d'onore) di Bob Clark. Negli ultimi anni della sua carriera ‒ dedicati soprattutto all'attività televisiva ‒ le apparizioni della R. sul grande schermo furono sempre più sporadiche e per lo più in film non del tutto riusciti, che mutarono in un'enfasi eccessiva la sua naturale propensione per i toni drammatici.
M. Buckley, Lee Remick, in "Films in review", November 1988; B. Rivadue, Lee Remick. A bio-bibliography, Westport (CT) 1995.