bronzea, legge
Locuzione con cui F. Lassalle per primo (1861) mise in evidenza che i salari reali dei lavoratori appartenenti alla classe operaia non dovrebbero tendenzialmente distaccarsi da quello di sussistenza (un salario pari al valore delle merci e dei beni necessari a soddisfare esclusivamente i bisogni primari e più urgenti del lavoratore e della sua famiglia). In particolare, in caso di aumento, le retribuzioni dovrebbero riallinearsi al livello di sussistenza a causa dell’incremento dell’offerta di forza lavoro, per soddisfare la quale è considerata necessaria una riduzione dei compensi che, inevitabilmente, dovrebbe riportare il salario reale al livello di sostentamento.
Tale aumento dell’offerta di lavoro è causa di 3 meccanismi: l’afflusso di manodopera dalle campagne, il progresso tecnico tendente al risparmio di forza lavoro nell’industria e l’incremento della popolazione totale. Rispetto al terzo punto, la tendenza del salario a portarsi verso un livello di pura sussistenza era attribuito da Lassalle al meccanismo demografico, anche detto maltusiano. L’idea di Lassalle fu utilizzata da tutti gli economisti classici, marxisti inclusi. Marx, pur condividendo l’idea alla base delle legge b., rifiutava la rilevanza del meccanismo maltusiano, attribuendo la tendenza dei salari verso il livello di sussistenza piuttosto alla presenza, nel mondo capitalista, dell’esercito industriale di riserva, ossia ai disoccupati. Tuttavia, l’evidenza empirica di incremento dei salari reali e del tenore di vita nei Paesi industrializzati, che hanno sperimentato una popolazione in crescita lenta o nulla, hanno smentito la validità dell’ipotesi alla base della legge b. di Lassalle.