legittimismo
Atteggiamento e dottrina politica che, in contrasto con i principi della Rivoluzione francese e contro i mutamenti intervenuti in Europa come conseguenza dell’azione napoleonica, rivendicò la «legittimità» del potere dinastico che spettava «per grazia di Dio» ai sovrani spodestati. Questa dottrina, che derivò dalla filosofia della Restaurazione (rappresentata, fra gli altri, da J. de Maistre, L. de Bonald, E. Burke), fu formulata dal politico francese C.-M. de Talleyrand al Congresso di Vienna (1815) per riaffermare la «legittimità» del ritorno dei Borbone, e quindi degli altri sovrani, sui troni europei. Di l. si è parlato in conseguenza dei vari mutamenti verificatisi in Europa con l’affermarsi dei processi unitari o con l’instaurazione di regimi repubblicani (in Francia nel 1870 e in quasi tutta l’Europa dopo la Prima e la Seconda guerra mondiale) o per i successivi ritorni monarchici (restaurazione monarchica in Grecia, avvenuta due volte dopo la Prima guerra mondiale; restaurazione borbonica in Spagna).