LEICESTER, Robert Dudley, conte di
Uomo di stato inglese, nato il 24 giugno 1532 o 1533, quintogenito di Giovanni Dudley, duca di Northumberland, reggente del re Edoardo VI, con cui, e anche con la principessa Elisabetta, fu educato Robert. Nel 1553, dopo la morte di Edoardo, egli proclamò, a King's Lynn, regina Lady Jane Grey; e perciò fu incarcerato nella Torre di Londra, e condannato a morte dalla regina Maria. Tuttavia fu liberato e andò a guerreggiare nel continente. I servizî resi da L. e dai suoi fratelli li rimisero in favore della regina e la posizione della loro famiglia fu ristabilita con un atto del parlamento. Dopo l'assunzione al trono di Elisabetta, Dudley venne a corte, dove ebbe la carica di grande scudiero e consigliere privato.
Si vedeva chiaramente che i rapporti personali fra lui e la regina erano di carattere più intimo di quelli che la regina avesse con altri, tanto che persino un personaggio così prudente come l'ambasciatore di Spagna credette, verso la fine del 1559, che Dudley e la regina fossero amanti. Tre anni dopo, quando Elisabetta credette di essere in punto di morte, essa negò che nei loro rapporti vi fosse mai stato alcunché d'illecito. In verità, è assai probabile che Elisabetta, assai incline alla civetteria, abbia volentieri amoreggiato con L.; può darsi che essa sia giunta sino a innamorarsi di lui: tuttavia l'amicizia sincera continuò fra loro per 20 anni, anche dopo che ebbe fine definitiva la questione del matrimonio della regina con lui.
Nel 1559 infatti la questione del matrimonio della regina era in prima linea. Sulle prime L. sostenne la richiesta dell'arciduca Carlo; ma a misura che egli guadagnava sempre più il favore della regina, il suo carattere superficiale ma ambizioso venne eccitato e solo il fatto che aveva già moglie gl'impedì di presentarsi come aspirante alla mano della regina. Tuttavia egli ed Elisabetta parlarono in modo alquanto sospetto sulla possibilità della morte della moglie di L., Amy Robsart. Nel settembre 1560 questa cadde dalle scale a Cumnor Place, vicino a Oxford, e morì. L. insistette per un'inchiesta, che dichiarò trattarsi di una morte accidentale; ma dell'accaduto si parlò parecchio e nel 1584 uscì uno scritto sotto il titolo Leicester's Commonwealth, in cui venne presentata la storia della morte di Amy Robsart, resa poi immortale da Walter Scott nel Kenilworth ed esaltata in un dramma di V. Hugo (1828). Non era possibile che Elisabetta potesse pensare a sposarlo ora, quando tali ombre venivano gettate sul suo nome; tuttavia durante il 1561-62 Dudley sperò ancora. Il suo avversario principale era Cecil, la cui influenza politica cresceva: e verso il 1563 Elisabetta lasciò qualunque idea di matrimonio e suggerì a L. un'unione con Maria Stuart, rimasta vedova.
L'anno dopo egli fu creato barone Denbigh e conte di Leicester riprese ad appoggiare le aspirazioni matrimoniali dell'arciduca Carlo, e cominciò presto a intrigare nel campo politico contro Cecil, assumendo l'atteggiamento di un ultra-protestante. Dal 1572 al 1588 l'approssimarsi della guerra con la Spagna riunì gradatamente gli elementi discordi nel consiglio della Regina; ma nella prima metà di questo periodo L. e il Welsingham sostenevano la politica di aggressione in favore dei protestanti all'estero, con aiuti ai ribelli olandesi e ugonotti, mentre Cecil difendeva la politica più conservatrice del "Wait and See" (aspettare e vedere). Elisabetta seguiva una sua propria via e le sue relazioni personali con L. rimasero sempre intime, nonostante che egli avesse nel 1573 sposato segretamente una certa Douglas Sheffield e poi, nel 1578, la contessa di Essex.
Nel 1585 la politica che egli difendeva parve stesse per trionfare, quando Elisabetta diede il suo consenso a una spedizione ai Paesi Bassi, sotto il comando di L. stesso. Ma la sua presunzione e incapacità annullarono le occasioni che gli si presentavano e la spedizione, dal punto di vista militare, fallì miseramente. L. accettò la carica, offertagli, di governatore assoluto delle Provincie Unite. Nell'aprile del 1588 lasciò la sua carica in Olanda, per assumere il comando supremo degli eserciti di Elisabetta. Ma a Cornbury, il 4 settembre 1588, morì.
Bibl.: v. elisabetta, regina d'Inghilterra.