leishmaniosi
Gruppo di malattie infettive febbrili dovute a protozoi del genere Leishmania, distinte in tre forme fondamentali: la l. cutanea o “bottone d’Oriente”, dovuta alla Leishmania tropica, diffusa soprattutto fra le popolazioni del Vicino Oriente, e caratterizzata da alterazioni nodulari cutanee che tendono a ulcerarsi; la l. americana, varietà della precedente, caratterizzata da fenomeni necrotizzanti a carico di alcune mucose e da compromissione dello stato generale, dovuta ai complessi Leishmania braziliensis, Leishmania mexicana e Leishmania peruviana; la l. viscerale, detta anche kala-azar, dovuta a Leishmania donovani, Leishmania infantum e Leishmania chagasi, trasmessa da punture di pappataci, che invade le cellule endoteliali, soprattutto della milza, del fegato e del midollo osseo. La terapia delle l. dipende dai diversi quadri clinici: per le forme solamente cutanee non è indispensabile, per le localizzazioni miste cute-mucose-visceri è indicato un trattamento per via intramuscolare con derivati pentavalenti dell’antimonio, anfotericina B o pentamidina. Si associa in alcuni casi l’interferone gamma.