LELEGI (Λέλεγες, Lelĕges)
Nome di un popolo, che, secondo gli antichi storici greci, avrebbe abitato in molti luoghi della Grecia e dell'Asia Minore prima dei Greci. Si credeva, per esempio, di sapere che i L. avessero occupato in tutto o in parte l'Etolia, l'Acarnania, la Locride, la Beozia, Megara, Sparta, Messene, ecc. In Asia Minore il centro dei Lelegi era posto in Mileto: e ora si distinguevano i Lelegi dai Carî, ora venivano fusi in un popolo solo, ora infine si asseriva che i Lelegi erano degli schiavi dei Carî, a quella guisa che gl'Iloti lo erano degli Spartani. Quest'ultima asserzione, che ci viene da un Cario, Filippo di Teangela, che visse forse nel secolo I a. C. (Ateneo VI, 271 B) può essere corrispondente a verità, se l'autore non ha arbitrariamente identificato i servi della gleba, che indubbiamente esistevano tra i Carî, con i L. A ogni modo, poiché Omero già conosce i L. come alleati dei Troiani, è chiaro che essi furono uno dei popoli che i Greci trovarono emigrando in Asia. Questo popolo, dopo molte vicende, o sparì o, se si vuole credere a Filippo di Teangela, fu ridotto in schiavitù dai vicini Carî. Ma i Greci, per un processo di estensione analogica loro abituale nella ricostruzione della loro preistoria, considerarono questo popolo preesistente alle immigrazioni elleniche in molti luoghi, prima dell'Asia Minore, poi della Grecia stessa, dove non era mai stato, secondo che suggerivano o vaghi ricordi di genti preelleniche o induzioni arbitrarie. Analoga è la storia del nome Pelasgi (v.).
Bibl.: G. Busolt, Griechische Geschichte, 2ª ed., Gotha 1893, I, p. 182 segg.; P. Kretschmer, Einleitung in die Geschichte der griechischen Sprache, Gottinga 1896, p. 376 segg.; A. Fick, Vorgriechische Ortsnamen, Gottinga 1905, passim; W. Aly, Karer und Leleger, in Philologus, LXVIII (1909), p. 428 segg.; E. Meyer, Geschichte des Altertums, Halle 1913; I, ii, 3ª ed., p. 765 segg.; L. Pareti, Storia di Sparta arcaica, I, Firenze 1917, pp. 13-15; D. Hogarth, in Cambridge Ancient History, II (1924), p. 553 segg. Cfr. anche F. Geyer, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XII, col. 1890 segg.