BONSI (Bonzi), Lelio
Nato a Firenze verso il 1532 dal nobile Ugolino, si applicò con passione alla letteratura e alla filosofia. Giovanissimo, fu ammesso all'Accademia Fiorentina, in cui ebbe l'onore di esporre la sua prima lezione appena diciottenne, nel 1549. Nel 1551 era provveditore dell'Accademia; ma dopo il 15 ottobre di quell'anno dovette abbandonare Firenze per affrontare a Pisa il più lucroso studio delle leggi. Nello Studio pisano restò a lungo, laureandovisi solo intorno al 1558; subito dopo entrò al servizio del cardinale Giovanni de' Medici, figlio di Cosimo I, e presso i Medici restò tutta la vita, servendo successivamente Francesco e Ferdinando e giungendo al grado di gran cancelliere e auditore dell'Ordine di S. Stefano. Si sposò in data imprecisabile ed ebbe due figli, Cosimo e Pietro Paolo; fu legato di stretta amicizia con A. Caro, di cui prese le parti in occasione della disputa col Castelvetro, e con B. Varchi, che gli indirizzò numerose poesie, lo pose tra gli interlocutori dell'Ercolano e lo nominò nel suo testamento tra i legatari.
Fonte principale per la vita del B. è la sua opera maggiore, Cinque lezzioni di M. L. B. lette da lui publicamente nella Accademia Fiorentina aggiuntovi un breve trattato della cometa e nella fine un sermone sopra l'eucarestia da doversi recitare il giovedì santo del medesimo autore (Firenze 1560):molte notizie biografiche sono infatti desumibili dalla dedicatoria dei Giunti a Francesco de' Medici e da accenni fatti dal B. stesso nelle Lezioni e nel Trattato. Quattro delle lezioni sono dedicate a Francesco de' Medici: la prima (letta il 6 luglio 1549)commenta il sonetto petrarchesco "L'aspettata virtù, che 'n voi fioriva" (CIV) scolasticamente ma con molta cura nella ricerca delle fonti; la seconda (6 nov. 1550)commenta "Pommi ove 'l Sole occide i fiori, e l'herba" (CXLV), prendendo a pretesto i versi per proporre le questioni scientifiche che il B. poi discusse nella terza e nella quarta lezione (13 e 20 nov. 1550).L'ultima delle lezioni infine, pronunziata il 15 ott.1551 alla presenza del cardinale Alessandro Farnese e a lui dedicata, tratta dei versi di Dante sulla fortuna (Inferno, VII, 67-96)confrontandoli con le opinioni di altri poeti, filosofi, astrologi e teologi. Segue - dopo un breve Ragionamento recitato dal B. come provveditore dell'Accademia in occasione del consolato di F. Torelli - il Breve trattato della cometa, scritto in forma di lettera all'amico G. Razzi: senza alcun accenno all'osservazione diretta, il B. si limita a riferire con gran sfoggio di cultura quanto sull'argomento fu detto dagli antichi e in particolare da Aristotele. Di scarso interesse, infine, il sermone quaresimale sul mistero dell'eucaristia, che chiude il volume a testimonianza dei pii sentimenti dell'autore, che fu uomo religiosissimo e generoso benefattore di ordini monastici.
Del B. ci restano anche numerose, mediocri poesie, sparse - esclusi cinque sonetti encomiastici preposti ad ognuna delle Lezioni - in varie raccolte dell'epoca, tra cui vedi B. Varchi, De' sonetti di M. B. V. colle risposte,e proposte di diversi, II, Firenze 1557, pp. 17-22, 139-46; Sonetti spirituali di M. B. V. Con alcune risposte,et proposte di diversi eccellentissimi ingegni... Nuovamente stampati, ibid. 1573, pp. 86 s., 112; L. Battiferra degli Ammannati, Il primo libro dell'opere toscane, ibid. 1560, p. 86; B. Cellini, Due trattati uno intorno alle otto principali arti dell'oreficeria,L'altro in materia dell'arte della scultura..., ibid. 1568 (alla fine del secondo trattato). Inedita è l'Oratio in laudem Hugonis comitis,et marchionis de Ademburg. Ad Cosmum Medicem,M. Etruriae Ducem (Roma, Bibl. Angelica, ms. 1578) preceduta da una dedica italiana a Cosimo I, datata da Firenze il 30 dic. 1569, che rappresenta l'ultima testimonianza che possediamo sul Bonsi.
Morì a Firenze in data imprecisabile e fu sepolto nella chiesa di S. Elisabetta in Capitolo.
Fonti e Bibl.: A. Caro, Lettere familiari, a cura di A. Greco, III, Firenze 1961, pp. 12-13, 15, 22-23, 33, 36, 106, 113-4; E. Gamurrini, Istoria genealogica delle famiglie nobili toscane et umbre, I, Firenze 1668, pp. 487-8; [I. Rillo Orsini], Not. lett. et istor. intorno agli uomini illustri dell'Acc. Fiorentina, I, Firenze 1700, pp. 198-200; S. Salvini, Fasti consolari dell'Accademia Fiorentina, Firenze 1717, p. 58; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 3, Brescia 1762, pp. 1690-92.