ROSSI, Lemme
– Nacque a Perugia nel 1601 da Bartolomeo; della madre non è nota l’identità.
Allievo del famoso matematico perugino Giuseppe Neri, si laureò nel 1624 e quattro anni dopo divenne professore di filosofia e matematica nell’università della città natale, distinguendosi come matematico e grecista. La sua opera si caratterizza per l’applicazione di metodi matematico-sperimentali alla soluzione di problemi vuoi di fisica – è il caso del Modo facile ed esatto per osservare le comete e nuovi fenomeni senza istromento matematico con l’aiuto solo d’alcuni fili (Perugia 1664) – vuoi di teoria musicale, come emerge dal testo più famoso, il Sistema musico, overo Musica speculativa dove si spiegano i più celebri sistemi di tutti i tre generi, ossia il diatonico, il cromatico e l’enarmonico (Perugia 1666; di una seconda edizione, datata 1669, non resta alcun esemplare).
Dedicato a Luca Alberto Patrizi, allora avvocato concistoriale, il Sistema musico è un trattato di musica teorica noto per l’applicazione di dispositivi matematici quali la vecchia aritmetica proporzionale – vengono illustrate, per esempio, le proporzioni che regolano i sistemi di tipo sintonico nonché, fra di essi, quello più adatto al contrappunto – e i logaritmi, algoritmo introdotto solo mezzo secolo prima e da Rossi adottato per il calcolo dei sistemi di accordatura temperati.
È rivolgendo una particolare attenzione a tali sistemi che devono essere lette le lodi riservate in quest’opera a Girolamo Ruscelli, che Rossi impropriamente considera «concittadino»: nel trattare in un lavoro manoscritto, oggi perduto, la «musica sferica» (p. 94), già nel XVI secolo Ruscelli avrebbe proposto l’adozione del temperamento equabile pure per organi e clavicembali (il dato è riportato anche da Gioseffo Zarlino nel 1588). Particolarmente apprezzato da Rossi è lo sforzo di Ruscelli nell’ideare uno strumento musicale enarmonico di tipo speciale: sommariamente descritto dal perugino Cesare Crispolti nel 1648, a detta di Rossi esso sarebbe stato dotato di una tastiera avente l’ottava divisa in 24 quarti di tono fra loro acusticamente uguali, della quale fornisce anche le lunghezze di corda vibrante, calcolate logaritmicamente.
Sempre in campo musicale, Rossi è oggi ricordato principalmente come il primo autore ad aver pubblicato le lunghezze di monocordo corrispondenti all’ottava divisa in 31 parti uguali e ad aver fatto rilevare che tali lunghezze coincidono quasi esattamente con quelle corrispondenti a uno strumento musicale accordato con il temperamento allora in maggior uso, il ‘quarto di comma’. Sempre in base al calcolo logaritmico, nel 1675 conclusioni simili furono poi pubblicate dal matematico spagnolo José Zaragoza (Fábrica y uso de varios instrumentos mathematicos...) e nel 1691 da Christiaan Huygens (Lettre touchant le cycle harmonique). È comunque doveroso ricordare che tali conclusioni si trovano già in un manoscritto di quest’ultimo autore, redatto intorno al 1661; nel 1669, a Parigi, Huygens aveva inoltre fatto costruire dei clavicembali traspositori a 12 tasti per ottava basati appunto sull’equivalenza.
Numerose citazioni dal Sistema figurano nella Historia musica di Giovanni Andrea Angelini Bontempi (Perugia 1695, pp. 56, 96 s., 99, 102, 131, 136 s., 177, 186, 188, 199). Nel Settecento il Sistema fu autorevolmente definito «uno dei più chiari e meglio organizzati trattati di rapporti armonici prodotti in Italia nel secolo scorso» (Burney, 1789, 1935, p. 428).
Rossi morì a Perugia il 2 maggio 1673. Il 4 maggio fu sepolto, con una cerimonia solenne, nella chiesa di S. Maria Nuova, nel sepolcro di famiglia.
Fonti e Bibl.: C. Burney, A general history of music from the earliest ages to the present period 1789 (1789), a cura di F. Mercer, II, London 1935 (New York 1957), p. 428; G. Bertini, Dizionario storico-critico degli scrittori di musica..., III, Palermo 1815, p. 535; G.B. Rossi Scotti, Della vita e delle opere del cav. Francesco Morlacchi di Perugia [...] memorie istoriche [...], precedute dalla biografia e bibliografia musicale perugina..., Perugia 1860, pp. XLI s.; The new Grove dictionary of music and musicians, London-New York 2001, pp. 722 s.; G. Ciliberti, Le fonti dell’“Historia musica”, in «Ruscelletto cui rigido cielo». Studi in occasione del III centenario del musicista Giovanni Andrea Angelini Bontempi (1625-1705), a cura di B. Brumana, Perugia 2005, pp. 285-300; P. Barbieri, Enharmonic instruments and music 1470-1900. Revised and translated studies, Latina 2008, pp. 301, 330-332.