JUD, Leo
Riformatore svizzero, nato a Gemar (Alsazia) nel 1482, morto a Zurigo il 19 giugno 1542. Studiò a Schlettstad, poi a Basilea, dove si legò d'intima amicizia con Zwingli, suo compagno di studî; fu parroco a Saint-Hippolyte, in Alsazia, e poi, dal 1519, a Einsiedeln, al posto di Zwingli che ve lo aveva chiamato. Ormai del tutto acquisito alla causa della Riforma, tradusse il De votis monasticis di Lutero e una celebre lettera di Erasmo, l'expostulatio Jesu ad hominem suapte culpa pereuntem; poi dal 1522, a Zurigo, come pastore della chiesa di S. Pietro, coadiuvò validamente Zwingli, partecipando alle dispute dottrinali e predicando. Così, dopo ia battaglia di Kappel, dove Zwingli aveva trovata la morte, fu per un certo tempo virtualmente il capo della chiesa zurighese, in condizioni assai difficili specialmente di fronte all'autorità laica. Poi, apparso il nuovo condottiero, Enrico Bullinger, J., che non aveva voluto accettare la successione ufficiale di Zwingli, pur offertagli dal Consiglio di Zurigo, collaborò con lui già nella nuova sistemazione della chiesa zurighese. Nel 1538 fu creato borghese di Zurigo.
Le opere più importanti di J. sono i due catechismi, in tedesco (un terzo in latino fu composto nel 1538), redatti il primo all'inizio del 1534 il secondo alla fine dello stesso anno; quest'ultimo fu il catechismo ufficiale della chiesa zurighese sino al 1609. La massima sua attività di scrittore fu però dedicata a tradurre, con molto successo, opere di Erasmo, Lutero, Zwingli, Calvino; e soprattutto la Bibbia, in latino (Zurigo 1543) e, in collaborazione con altri, in tedesco (Zurigo 1528).
Bibl.: C. Pestalozzi, L. J., in Väter u. Begründer d. Reform Kirche, IX, Elberfeld 1860; Realenzykl. f. protestantische Theologie u. Kirche, s. v.