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BLUM, Léon

di Armando SAITTA - Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)
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BLUM, Léon (App. I, p. 285)

Armando SAITTA

Dimessosi l'8 aprile 1938 da presidente del consiglio, si fece strenuo sostenitore in seno alla SFIO (Section Française Internationale Ouvrière) della necessità di resistere alla Germania, opponendosi così alla tendenza pacifista di Paul Faure. Il 10 luglio 1940 votò a Vichy contro la concessione dei pieni poteri a Pétain, che il 10 settembre lo fece internare a Bourrassol e più tardi tradurre davanti alla Corte di Riom. Deportato in Germania, fu liberato dagli Alleati a Villabassa (Pusteria) e rientrò in Francia il 14 maggio 1945, riprendendo dalle colonne del Populaire il suo posto di guida morale in seno alla ricostituita SFIO. Il suo pensiero politico ha ormai nettamente evoluto verso una concezione di socialismo umanista, esposta fin dal 1941 (À l'échelle humaine), ma che il partito solo nel suo congresso del 1947 ha finito col far propria.

Oggi, con la scissione della frazione rigidamente marxista di Bataille socialiste, l'influenza di B. è incontrastata sulla SFIO e non poco essa ha contribuito alla rottura dell'intesa coi comunisti e alla politica di alleanza col Movimento Repubblicano Pop olare.

Pur vivendo ritirato a Jouy-en-Josas e in condizioni di salute assai precarie, B. ha accettato dalla Quarta Repubblica onerosi incarichi: ambasciatore straordinario nel 1946 a Washington, vi concluse l'accordo commerciale del 28 maggio; dal 16 dicembre 1946 al 16 gennaio 1947 diresse un gabinetto di transizione esclusivamente socialista e in tale breve periodo attuò contro il carovita l'esperienza di una diminuzione legislativa dei prezzi, pose le basi del trattato di alleanza franco-inglese che poi fu stipulato dal successivo gabinetto ed ebbe a far fronte alla grave insurrezione indocinese. Assertore della "terza forza" fu chiamato, alle dimissioni del gabinetto Ramadier, a realizzarla sul piano governativo, ma la sua candidatura fallì il 21 novembre 1947 avendo la mancanza di nove voti impedito di raggiungere la maggioranza parlamentare richiesta dalla costituzione. È stato poi vicepresidente nel breve gabinetto di A. Marie (26 luglio-10 settembre 1948).

Vedi anche
fronte popolare Denominazione assunta (nel 1934-38 e nella seconda metà degli anni 1940) da raggruppamenti di movimenti o di partiti politici di sinistra, per contingenti motivi elettorali o per più vasto programma politico. Il termine f. indica la funzione di difesa del raggruppamento (nel 1935 il VII congresso ... Action française Quotidiano politico parigino (1908-44), da cui prese il nome il movimento diretto da L. Daudet, C. Maurras, M. Pujo e J. Bainville. Antiparlamentare e antidemocratico, il giornale derivò dal ‘tradizionalismo’ francese una teoria del ‘nazionalismo integrale’ che raccoglieva le istanze dell’estrema destra ... Vincent Auriol Uomo politico (Revel, Alta Garonna, 1884 - Parigi 1966); socialista, dal giugno 1914 ha rappresentato alla Camera la circoscrizione di Muret; fu ministro nei varî gabinetti del Fronte popolare: Finanze, nel 1º gab. Blum (1936-37), Giustizia, nel 1º gab. Chautemps (giugno 1937 - genn. 1938), Coordinamento ... Paul Ramadier Uomo politico francese (La Rochelle 1888 - Rodez 1961). Membro del Partito socialista (SFIO) dal 1904 e, dopo la scissione di questo (1933), esponente dell'Unione socialista e repubblicana, fu ministro del Lavoro (1938) nel terzo gabinetto Chautemps e nel terzo gabinetto Daladier. Nel luglio 1940 votò ...
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