AGOSTINI, Leonardo
Nacque nel castello di Boccheggiano, frazione del comune di Montieri (Grosseto), il 18 settembre 1593 da Michelangelo e da Lucrezia Taddei. Iniziò gli studi, pare, a Siena, e nei primi anni del pontificato di Urbano VIII si trasferì a Roma al seguito di un prelato, di cui non si conosce il nome.
Fornito di una buona cultura umanistica e di una discreta abilità nel disegno, si dedicò all'antiquaria, organizzando e dirigendo scavi e commerciando in marmi ed oggetti antichi. Già noto ed apprezzato per questa sua attività, nel 1639, alla morte di Claudio Menestrier, fu chiamato a succedergli nel posto di antiquario del cardinale F. Barberini, al quale era stato raccomandato dal maestro di camera Cassiano Del Pozzo. Nel ricco museo del Barberini l'A. profuse il meglio della sua attività, dedicando particolari cure alla preziosa collezione numismatica ivi conservata.
Continuò a lavorare per il Barberini anche quando questi, caduto in disgrazia, fu costretto nel 1646 ad allontanarsi da Roma e a rifugiarsi in Francia. Le sue lettere al Barberini, ricche di minute informazioni sulla vita antiquaria romana, si conservano alla Biblioteca Vaticana (Barb. Lat. 6455). Rientrato il Barberini a Roma verso il 1650, l'A. riprese il suo vecchio ufficio nel museo, arricchitosi in quegli anni dell'importante raccolta di antichità lasciata in eredità al cardinale dal fratello Taddeo, morto nel 1648. Il museo del Barberini si arricchì ancora, mercé l'instancabile attività dell'A., di nuove e importanti opere, e divenne il più ricco ed il meglio ordinato dei musei romani.
Nel 1649, l'A., che fino allora si era interessato prevalentemente di numismatica, diede alle stampe una nuova edizione dell'opera di F. Paruta, arricchendola di 400 nuove medaglie e di numerose dotte osservazioni: La Sicilia di Filippo Paruta descritta con medaglie e ristampata con aggiunte da L. A. (Roma 1649). L'opera fu riordinata e ristampata da M. Maier a Lione nel 1697, ed infine, tradotta in latino, fu inserita da J. G. van Graeve e P. Burmann nel loro Thesaurus antiquitatum Siciliae, VI-VIlI, Lugduni Batavorum 1723.
Nel 1655 alla morte del soprintendente alle antichità N. Menghini, fu nominato da papa Alessandro VII suo antiquario e commissario di tutte le antichità di Roma e del Lazio. Sotto la sua direzione, furono eseguiti importanti scavi in Campo Vaccino, nel Foro Traiano e nelle Terme di Olimpiade a S. Lorenzo in Panisperna, dove fu rinvenuta la famosa statua di Livia Augusta.
L'interesse dell'A. si era intanto spostato dalla numismatica alla glittica e l'opera sua più importante è Le gemme antiche figurate, seguita dalle Annotazioni sopra le gemme antiche (Roma 1657).Dodici anni dopo apparve la seconda parte dell'opera, Le gemme antiche figurate. Parte seconda con le relative Annotazioni sopra le gemme antiche. Parte seconda (Roma 1669).
L'A. si servì della collaborazione di G. B. Galestruzzi, che curò la riproduzione dei pezzi, e di G. P. Bellori, che l'aiutò nella stesura delle annotazioni.
Le gemme, ordinate secondo il soggetto, furono disegnate ed incise dal Galestruzzi con notevole abilità, anche se con uno stile decisamente uniforme. Il commento erudito dell'A. e del Bellori non entra in valutazioni di ordine artistico, ma si preoccupa essenzialmente della descrizione e della classificazione dei pezzi, mirando soprattutto alla loro precisa identificazione secondo il metodo dei confronti delle figurazioni e delle leggende.
La raccolta dell'A, ebbe ampia e meritata fortuna e fu ristampata da P. S. Bartoli nel 1686 a Roma, e quindi, sempre a Roma, nel 1702 e nel 1707-1709 a cura di P. A. Maffei.
Tradotta in latino da J. Gronovius, fu stampata poi ad Amsterdam nel 1685 e a Franeker nel 1694.
Dell'A. restano altre due opere manoscritte, una Notizia generale delle medaglie più rare battute nella Grecia dette medaglie greche, da Pompeio Magno sino a Claudio II detto Gothico, seguita da una Serie degli Imperatori, Imperatrici e persone illustri antiche delle quali sono state battute le medaglie da Giulio Cesare sino ad Eraclio (Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. Lat. 8243, cc. 1-249), sorta di repertorio di monete e medaglioni antichi, ordinato secondo la serie degli imperatori e per ordine di zecca; e una rapida ricerca di storia del cristianesimo primitivo, Il sacro Gieroglifico del nome di Christo col celeste titolo della vittoria di Costantino contro Massentio -Medaglia di L. A. (Biblioteca Angelica, Roma, ms. 1628, cc. 182-186).
Un suo carteggio (dal 1652al 1663), di notevole interesse antiquario, col senatore fiorentino C. Strozzi, si conserva nell'Archivio di Stato di Firenze (fondo Strozzi-Uguccioni-Gherardi, III serie, voll. 163/LH, 182/OR, 183/0V, 184/OX).
Modesto archeologo e buon cultore di numismatica, l'A. occupa, però, per i suoi studi di glittica un posto di grande rilievo nell'ambito dell'antiquaria italiana del Seicento.
Non si conosce la data della sua morte, ma dovette avvenire poco dopo la pubblicazione della seconda parte delle sue Gemme (1669).
Bibl.: A. Furtwängler, Die antiken Gemmen. Geschichte der Steinschneidekunst im klassischen Altertum, III, Leipzig-Berlin 1900, pp. 405-406;R. Barabesi, L'antiquario L. A. e la sua terra di Boccheggiano, in Marenima, III (1926-27), pp. 149-189; M. Piacentini, L'epistolario di L. A. e due notizie sul Bernini, in Archivi, s. 2, VII (1940), pp. 71-80.