Giustinian (Giustiniani), Leonardo
Umanista e poeta (Venezia 1388 circa-ivi 1446); ricorda talvolta D. nelle sue Laudi. Da alcuni gli è stato attribuito il poema adespoto in terzine Leandreide, in cui D. è introdotto da Amore a enumerare una gran schiera di poeti antichi e moderni. Il fatto però che questo episodio (che si stende dal II all'VIII canto del IV libro) intervenga ex abrupto in un contesto narrativo che non lo prevede (gli amori di Ero e Leandro), ha fatto sorgere il sospetto di un'interpolazione, che rende ancor più difficile la ricerca dell'autore.
L'interesse che offre di per sé il catalogo - in cui si menzionano rimatori pressoché sconosciuti - si somma a quello linguistico (per l'ibridismo veneto-latineggiante) e a quello stilistico per la denuncia di svariate riprese di modi danteschi (particolarmente da If IV), più fitte qui che nel resto del poema. Due esempi: " Vedi choluy cum quella spada in mano / che vien dinanci ad gli altri come sire: / quel[lo] è Homero poeta sovrano " (IV IV 4-6; cfr. If IV 86-88); " Quivi si vede l'uno et l'altro Guido / et Guinicelli et Chavalcanti, chuy / cum gloria del parlar chacciay del nido " (IV VII 10-12; cfr. Pg XI 97-99).
Bibl. - Sulla personalità e l'opera del G.: M. Dazzi, L.G., in Letteratura italiana - I Minori, I, Milano 1961, 471-500 (con vastissima bibl.). Il testo della Leandreide in Poesie di mille autori intorno a D., a c. di C. Del Balzo, II, Roma 1890, 257-456. Sulla sua attribuzione: E.A. Cicogna, Della " Leandreide ", in " Mem. Ist. Veneto " VI (1856) 415-471 (attribuita al G.); G. Grion, Trattato delle rime volgari di A. da Tempo, Bologna 1869, 344 (per la datazione al 1375, che esclude la paternità giustinianea); L. Ottolenghi, Da chi e quando sia stata composta la " Leandreide ", in " Giorn. stor. " XXIV (1894) 380-387 (la restituisce al G.); E. Cavallari, La fortuna di D. nel Trecento, Firenze 1921, 278-286 (a p. 281 nega che sia del G.); L. Medin, La coltura toscana nel Veneto durante il Medio Evo, in " Atti Ist. Veneto " LXXXII (1922-1923) 120 (al G.); A.F. Massera, A proposito della " Leandreide ", in " Arch. Romanicum " IX (1925) 190-197 (l'autore sarebbe Giovan Girolamo Nadal, o Natali); R. Cessi, Sulla composizione della " Leandreide ", in Ricordi e studi in memoria di F. Flamini, Napoli-Città di Castello 1931, 49-54 (giudica interpolata l'" istoriola " dantesca).