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GIUSTINIANI, Leonardo

di Manlio Torquato Dazzi - Enciclopedia Italiana (1933)
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GIUSTINIANI (o Giustinian o Giustiniano o Zustinian), Leonardo

Manlio Torquato Dazzi

Uomo di stato, umanista e poeta, nato a Venezia forse nel 1388 dal senatore Bernardo e da Quirina Querini, morto ivi, forse cieco, nel novembre 1446. Ebbe fratelli S. Lorenzo (v.), primo patriarca di Venezia, e Marco, primo podestà veneto di Bergamo. Nel 1405 sposò Lucrezia di Bernardino da Mula, da cui ebbe nel 1408 Bernardo. Dotato di fine gusto, di cultura e di eloquenza, ebbe lunghe relazioni umanistiche e si formò una ricchissima biblioteca di testi greci, latini e volgari fatti venire da Costantinopoli, da Cipro, da Firenze. Aggregato al Maggior consiglio nel 1407, fu "avogador del Comun" nel 1420, membro del Consiglio dei Dieci dal 1428, nel 1432 luogotenente della Patria del Friuli, quindi consigliere, savio del Consiglio, savio di terraferma. Nel 1443 è capo del Consiglio dei Dieci ed è eletto procuratore di S. Marco. Importante la parte politica da lui avuta nella guerra di Venezia con i Visconti.

L'umanesimo fu per lui gusto congeniale, non professione. Esperto conoscitore del greco, che studiò forse alla scuola del Crisolora e del Barzizza, certamente del Malpaghini e di Guarino, poté rivolgere in greco il discorso a Giovanni Paleologo (1423), tradusse alcune vite di Plutarco e compilò da Simone Metafraste una Vita b. Nicolai Myrensis episcopi. Le sue epistolae latine sono tra le più sincere e spontanee del tempo; delle sue orazioni resta quella in morte di Carlo Zeno. Ma più larga fama il G. ebbe da vivo e gli è ora restituita per le canzonette volgari, alle quali diede il tono della lirica popolare, creando il tipo delle giustiniane o veneziane, fra le quali le sue stesse vanno confuse. Il linguaggio è il veneziano consciamente italianizzato; l'argomento è amoroso: serenate, mattinate, contrasti a due e più voci, rimpianti, fra cui domina il motivo della giovinezza che fugge. Grazia particolare dànno a questa lirica l'incontro della materia popolare con il gusto signorile e letterario, qualche tocco realistico che dilegua poi in sfumature di forma e certo carattere di vaneggiamento musicale. Egli stesso accompagnava le sue canzonette di note, per sfortuna perdute. Esse erano sulla bocca del popolo e si diffusero in Lombardia e in Toscana e furono cantate per quasi un secolo. Gli si attribuiscono con sicurezza anche 27 strambotti amorosi, piccoli gioielli del genere. Intorno al 1429 cominciò e comporre le Laudi spirituali, spesso travestimenti sacri delle amorose, di cui conservano il linguaggio e la musica.

Ediz.: Poesie edite e inedite di L. G. per cura di B. Wiese (Bologna 1883); degli Strambotti si veda l'edizione del D'Ancona in Giorn. difilol. romanza (1879, n. 5) e in appendice alla 2ª ed. degli Studi sulla poesia popolare (Livorno 1906).

Bibl.: B. Fenigstein, L. G., Halle 1909 (discretamente informato, ma con qualche errore); T. Ortolani, Appunti su L. G., con l'appendice di ventiquattro nuovi strambotti (non suoi), Feltre 1896; A. Oberdorfer, L'epistolario di L. G., in Ateneo veneto, 1911; I; id., Di L. G. umanista, in Giorn. st. della lett. it., LVI (1910), pp. 107-120; O. Baroncelli, Le canzonette di L. G., Forlì 1907.

Vedi anche
Iacopóne da Todi Iacopóne da Todi (propr. Iacopone da Todi dei Benedetti). - Poeta (n. Todi - m. Collazzone 1306). È il mistico che diede alla poesia italiana le note più acute di un'esperienza religiosa vissuta nelle sue accese esaltazioni, nei suoi prorompenti entusiasmi e nelle sue tormentose nostalgie del divino. ... Bèmbo, Pietro Bèmbo, Pietro. - Letterato (Venezia 1470 - Roma 1547). Seguendo a Firenze (1478-80) il senatore Bernardo (v.), suo padre e suo primo maestro, si familiarizzò col volgare fiorentino, dei diritti del quale egli, umanista dottissimo e ciceroniano elegantissimo, doveva diventare il più autorevole sostenitore. ... Petrarca, Francesco Petrarca (lat. Petrarca), Francesco. - Poeta e umanista (Arezzo 20 luglio 1304 - Arquà, od. Arquà Petrarca, Francesco, tra il 18 e il 19 luglio 1374). Nato ad Arezzo da Eletta Canigiani e da ser Pietro di ser Parenzo dell'Incisa in Valdarno, che era stato bandito da Firenze nel 1302 per dissidî personali ... letteratura In origine, l'arte di leggere e scrivere; poi, la conoscenza di ciò che è stato affidato alla scrittura, quindi in genere cultura, dottrina. Oggi s'intende comunemente per letteratura l'insieme delle opere affidate alla scrittura, che si propongano fini estetici, o, pur non proponendoseli, li raggiungano ...
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Vocabolario
giustiniana
giustiniana s. f. [dal nome del letterato veneziano Leonardo Giustiniani o Giustiniàn (c. 1388-1446), ritenuto iniziatore di questo genere]. – Tipo di componimento poetico del sec. 15°, d’argomento amoroso e in forma di canzonetta o di...
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leonardista s. m. e f. Specialista negli studi su Leonardo da Vinci. ◆ La lettura di quest’anno è appunto curata dal leonardista Carlo Pedretti, dal 1985 titolare della cattedra «Armand Hammer» di Studi Vinciani presso la University of...
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