SINISGALLI, Leonardo
Poeta, nato a Montemurro (Potenza) il 9 marzo 1908. Laureato in matematica e ingegneria, si affemiò giovanissimo nell'ambito letterario.
La sua poesia, che si riconnette alle esperienze e al gusto dell'ermetismo (v. in questa App.), appare modulata fino dagli inizî (18 poesie, Milano 1936; Poesie, Venezia 1938), su due toni prevalenti: uno epigrammatico, che ogni motivo autobiografico, ogni aneddotica del sentimento (quella nostalgia della sua casa e della sua terra lontane; quel contrasto fra il pensiero assiduo della morte e un avido, sensuale desiderio di vita) traspone in un alacre analogismo, in balenanti paesaggi fra luce e ombra; l'altro elegiaco, che quella aneddotica riammette direttamente, seppur cautamente, come trama di ricordi, sogni e rimpianti dell'infanzia perduta.
E se quest'ultimo, nelle poesie successive (Campi Elisi, Milano 1939; Vidi le muse, ivi 1943), è venuto svolgendosi in modo sempre più aperto, fino ad assumere cadenze prosastiche (e nelle prose di Fiori pari fiori dispari, Milano 1945; Belliboschi, ivi 1949, ha trovato infatti soluzioni di singolare freschezza); il primo, perduto quel di più di concentrazione che spesso lo rendeva frammentario, ha ampliato il proprio respiro e la propria "durata", venendo incontro, a suo modo, alle esigenze etiche ed estetiche implicite nell'altro. E in questa direzione, di sintesi dei due toni, in un'aura incantata di memoria, sono da cercare, nei versi più recenti del S. (I nuovi Campi Elisi, Milano 1947), le sue cose più felici.
Bibl.: G. De Robertis, Scrittori del Novecento, Firenze 1940; G. Contini, Un anno di letteratura, ivi 1942; id., prefaz. a Vidi le muse, cit.; C. Bo, Nuovi studi, Firenze 1946; A. Bocelli, in La Nuova Europa, 30 settembre 1945, e in Risorgimento liberale, 14 settembre 1947.