TRISSINO, Leonardo
Avventuriero, nato a Vicenza tra il 1467 e il 1470 da Bartolomeo e da Franceschina Jebeto; morto in prigione a Venezia il 3 febbraio 1511.
Sposò nel 1493 Tommasina Trento, figlia d'un dottore, ma, scioperato come era, finì col dover cedere al suocero, per pagare i suoi debiti, l'amministrazione dei suoi beni, e col litigare con lui. Bandito per un omicidio commesso nel 1495, si rifugiò prima a Trento, poi a Mantova, poi di nuovo a Trento. Conobbe Paolo di Liechtenstein e da questa amicizia cominciò la sua fortuna, perché Paolo lo presentò all'imperatore Massimiliano di cui era il favorito, e l'imperatore lo prese a benvolere per la sua abilità nella caccia e lo creò cavaliere. Dichiarata la guerra nel 1509 tra l'impero e la repubblica di Venezia, Leonardo, senza mandato esplicito di Massimiliano, ma d'accordo col Liechtenstein, ideò, a suo rischio e pericolo, l'impresa, alla quale deve la sua notorietà. Con cento pedoni e dieci cavalli, senza versare una goccia di sangue, tolse a Venezia le città di Schio, di Vicenza e di Padova, e a Padova tenne corte principesca, conferendo feudi, assegnando condotte, come se fosse un vicario imperiale. Con i titoli riuscì a conquistare i nobili, ma i villani restarono fedeli alla repubblica di S. Marco e lo odiavano, perché si era tedeschizzato nel linguaggio e nel costume. I Veneziani, dapprima, tentarono corromperlo, ma egli si tenne fedele a Massimiliano; poi, con uno stratagemma, riuscirono a penetrare a Padova (17 luglio), a espugnarne il castello, nel quale si era rifugiato Leonardo, e a impadronirsi della sua persona (18 luglio 1509). L'avventura era finita.
Bibl.: D. Bortolan, L. Trissino celebre avventuriero, in Nuovo Archivio Veneto, III (1892), pp. 5-46.