Fortis, Leone
Giornalista, scrittore e patriota (Trieste 1824 - Roma 1896). A Padova in gioventù entrò in contatto con l’ambiente letterario cittadino e nel 1847 scrisse una novella in versi, Luigia, e, in collaborazione con Alfredo Romano, il dramma La duchessa di Praslin, che fu rappresentato con successo a teatro. Nel 1848 si arruolò volontario per partecipare alla guerra d’indipendenza e combatté a Monte Osio (Verona). A Milano, dove si era recato con un incarico del governo provvisorio veneto, fece le sue prime esperienze da giornalista dirigendo per breve tempo «Il Vero operaio». Spostatosi a Firenze collaborò al quotidiano democratico «L’Alba», ma caduto il governo si recò a Roma dove partecipò alla difesa della città. Dopo la restaurazione continuò la sua attività letteraria e giornalistica: nel 1850 a Padova scrisse e rappresentò il dramma in cinque atti Camoens e dopo essersi trasferito prima a Torino e poi a Genova tornò a Milano dove fondò nel 1857 il periodico «Il Pungolo» che si impose per il suo taglio anticonformista ma ebbe vita breve per l’intervento della censura. Dopo essere stato espulso da Milano con un provvedimento di polizia, fondò alcune nuove testate tra cui «La Ciarla», nata a Trieste nel 1859 e incappata nelle maglie della censura dopo pochi numeri. Tornato a Milano vi fondò il quotidiano «Il Pungolo» (1859), testata di successo che si riallacciava alla precedente esperienza e che si avvalse della collaborazione di Boito, Praga e Tarchetti. Tra gli anni Sessanta e Settanta fondò altri due giornali: «La Nuova Venezia» a Padova e «La Nuova Roma» ; con lo pseudonimo di Doctor Veritas curò la rubrica di cronache culturali e di costume sull’«Illustrazione italiana». Giornalista acuto e versatile, impegnato nella cronaca politica e nella critica letteraria e mondana, trovò la sua più felice espressione in questi scritti che furono raccolti nei cinque volumi delle Conversazioni (1877-90) insieme agli articoli apparsi dal 1883 sul «Pungolo della domenica» e dal 1886 sul settimanale «Le conversazioni della domenica».