LEONESSA (A. T., 24-25-26)
Città della provincia di Rieti (Sabina), situata a 975 m. s. m. al piede settentrionale del massiccio del Terminillo. Gli ultimi sproni di questo massiccio (M. Tilia, 1776 m.; Calatio, 1769 metri) scendono su un piano (P. della Ripa) lievemente ondulato da sud a nord (900-1000 m.) e solcato dal Fosso Tascino che ha inciso una gola profonda fra i due monti su ricordati ed ha anche scavato notevolmente il suo letto nei depositi (lacustri) del piano. Sulla sinistra del Tascino, proprio al limite fra le erte pendici del Tilia e il piano, sorge l'abitato, cinto di mura, limitato a est dal profondo solco del fosso, accessibili invece a nord e a ovest. Le vie principali sono fra loro parallele e dirette all'incirca da nord a sud; la piazza maggiore è al piede della montagna, su uno sprone della quale sono i ruderi di un castello medievale (La Rocca). Leonessa ha nel centro principale poco più di 1500 ab. (1514 nel 1931), ma il suo vasto comune (circa 203,5 kmq.) comprende altri venti e più centri minori (ville), sparsi nel Piano della Ripa e in quello adiacente solcato dal torrente di Vallelunga e dal Terzone. Di questi centri, situati di solito ai margini del piano o su alture poco distanti (quattro sono sopra i 1000 m.), i più cospicui sono Piè del Poggio e Terzone. Nel complesso il comune aveva, nel 1931, 5082 ab. Le risorse agricole (cereali, patate) sono modeste; maggior cespite è dato dall'allevamento e dalle industrie connesse.
Leonessa ha dato, soprattutto nel sec. XX, prima della guerra mondiale, un contributo rilevante all'emigrazione, per il che la popolazione tende a diminuire: gli abitanti del comune erano infatti 6131 nel 1901 e 5782 nel 1921. Leonessa è congiunta mediante servizî automobilistici a Rieti e a Roma, come pure ad Antrodoco e a Terni; la stazione ferroviaria più vicina è quella di Antrodoco (km. 33).