Studioso di letteratura e filosofia russa (Tver´ 1893 - Firenze 1968). Insegnò per molti anni lingua russa nell'università di Roma e lingua e letteratura russa nell'università di Pisa, della cui cattedra fu titolare dal 1961. Ricollegandosi, con originalità di concezioni, alla tradizione storico-letteraria russa di più deciso impegno filosofico, G. ha proposto, accanto a saggi tendenti a chiarire alcune delle più determinanti posizioni del pensiero russo (L'hegelismo in Russia, L'estetica di V. Solov'ëv, A realioribus ad realia), interpretazioni di alcuni momenti della letteratura russa che si presentano come estremamente suggestive: Dell'umiltà (Commento a "Il Mantello" di N. V. Gogol´) (1954), In tema di "oblomovismo" (1955-56), Funzionalità esistenziale del grottesco (Commento a "Il Naso" di N. V. Gogol´) (1962). Tra le ricostruzioni di più vasto respiro va ricordata l'opera Orientamenti dello spirito russo (1958).