LEONNATO (Λεόννατος e Λεοννάτος)
Figlio di Antea di Pella, apparteneva alla più alta nobiltà macedone e alla famiglia principesca dei Lincestidi. Fu educato insieme con Alessandro e salì presto in onore alla corte di Pella dove partecipò all'uccisione di Pausania, l'assassino di Filippo II. Sotto Alessandro è detto ἑταῖρος del re, e al principio della spedizione in Asia ebbe solo missioni diplomatiche e non funzioni strategiche; in seguito ebbe funzioni importanti e si dimostrò uno dei primi condottieri. Durante la spedizione in Egitto Leonnato fu chiamato nel corpo degli ufficiali superiori di Alessandro (σωματοϕύλακες) al posto del defunto Aribba (332-31 a. C.). Nella spedizione in India gli furono affidate funzioni militari importanti, e particolare gloria egli si acquistò nella presa della capitale dei Malli, in cui fu gravemente ferito. Alle foci dell'Indo cooperò con la flotta avendo il comando di uno squadrone di 8000 fanti e 1000 cavalieri, e quindi fu mandato innanzi con un distaccamento nel territorio desertico del Belūcistān, per assicurare le provviste d'acqua all'esercito macedone sulla via del ritorno. Lasciato nel territorio degli Oriti riportò su essi una vittoria, per la quale e per il coraggio dimostrato contro i Malli ebbe più tardi in premio da Alessandro una corona d'oro. Morto Alessandro fu a Babilonia con Perdicca e Tolomeo a capo della cavalleria ed ebbe parte importante nella lotta fra questa e la falange, quindi fu con Perdicca designato tutore del figlio di Alessandro, che sarebbe nato da Rossane. Nella divisione delle satrapie L. ebbe la Frigia dell'Ellesponto e il compito insieme con Antigono di conquistare la Cappadocia a favore di Eumene. Nella guerra Lamiaca, Antipatro, bloccato in Lamia, invocò l'aiuto di L. il quale fu invitato a Pella con profferta di matrimonio da Cleopatra sorella di Alessandro, vedova di Alessandro il Molosso. L. passò in Europa (ed era suo dovere accorrere dove maggiore era il pericolo per l'impero), accrebbe il suo esercito attraversando la Macedonia per recarsi in Tessaglia a liberare Antipatro; ma affrontato da Antifilo, comandante delle forze dei collegati, a Crannone perdette combattendo la vita (agosto 322 a. C.).
Bibl.: G. Droysen, Histoire de l'Hellénisme, trad. franc., I, Parigi 1883, pp. 100, 504 segg.; II, ivi 1881, pp. 58 segg., 85 segg.; B. Niese, Gesch. der griech. und mak. Staaten, I, Gotha 1895, pp. 143, 151, 191, 201 seg., 265 seg.; J. Beloch, Griech. Geschichte, 2ª ed., IV, i, Berlino e Lipsia 1925, pp. 64, 66, 71; IV, ii, ivi 1927, pp. 309, 313; H. Berve, Das Alexanderreich auf prosopographischer Grundlage, Monaco 1926, p. 232 segg.