Poeta polacco (Leopoli 1878 - Skarżysko-Kamienna 1957). Le sue poesie rivelano sin dal primo volume, Sny o potędze ("Sogni di potenza", 1901), un temperamento pensoso, sempre vigile ed esperto nella ricerca di adeguati mezzi formali, e una cultura vasta (pubblicò numerose versioni, fra l'altro da D'Annunzio, Michelangelo e dei Fioretti di s. Francesco). Passato dal simbolismo al gruppo di Skamander a una sorta di "classicismo della semplicità", S. fu maestro di diverse generazioni di poeti polacchi, grazie anche a una costante capacità di rinnovarsi. Tra le sue raccolte: Galąź kwitnąca ("Il ramo fiorente", 1908); Uśmiechy godzin ("I sorrisi delle ore", 1910); Ucho igielne ("La cruna dell'ago", 1927); Wysokie drzewa ("Alberi alti", 1932); Barwa miodu ("Il colore del miele", 1936); Martwa pogoda ("Tempo morto", 1946); Dziewięć muz ("Le nove muse", post., 1957).