LUGONES, Leopoldo
Poeta argentino, nato a Córdoba nel 1874. L'amicizia di Rubén Darío, che il L. conobbe a Buenos Aires, lo orientò più decisamente verso la sensibilità modernista, che in lui rimase la più forte e la più palese, nonostante le inquiete e molteplici tendenze del suo spirito.
Passato con curiosità appassionata attraverso l'esperienza dei più diversi movimenti d'arte e di pensiero, il L. ritrovò dappertutto un suo personale atteggiamento, così intimamente originale e coerente da fare della sua poesia e della sua prosa opera di maestro e di educatore. Nella complessità dei suoi interessi - meditò di filosofia, di scienza, di storia, di politica, sempre con animo di idealista - prevale una concezione fortemente individualistica, che meglio si esprime nella forma simbolica, aristocratica e tormentata della sua lirica. Las Montañas del oro (1897), ancora d'ispirazione victorhughiana, Los crepúsculos del Jardín (1905), il Lunario sentimental (1909), le Odas seculares (1910), i Paisajes (1917) sono un commento pittorico, lussureggiante e malinconico della propria vita sentimentale e di quella più vasta e più meravigliosa della natura argentina. Le stesse opere di storico, di critico e di narratore (El payador; El imperio jesuítico, riesumazione delle missioni nel Paraguay; La guerra gaucha, racconti di sapore realista) non soltanto appagano il romantico interesse per la vita indigena, selvaggia e primitiva, ma riecheggiano quel suo temperamento liricamente prezioso e tormentato, forzato da una tensione umana e da una accensione formale che non hanno riposi e mai si adagiano sulle stesse vie.