LEOSTENE (Λεωσϑένης, Leosthĕnes)
1. Ateniese, stratego nell'anno 362-i a. C., fu battuto da Alessandro di Fere nelle acque di Pepareto. Citato in giudizio e condannato, si rifugiò alla corte di Macedonia. Ebbe fama di oratore eloquente.
2. Stratego ateniese nella guerra lamiaca. Provvide al rimpatrio di molte delle truppe licenziate dai satrapi dopo il ritorno di Alessandro dall'India. Da ottomila di questi soldati, raccoltisi al capo Tenaro, fu eletto generale supremo. Con essi venne in Atene, alla notizia della morte di Alessandro; e, forte dell'appoggio della massa, nonostante le opposizioni del ceto possidente, si fece affidare il comando della guerra contro la Macedonia. Dimostrò in tale guerra eccezionale talento strategico, punto saliente, l'assedio di Antipatro in Lamía (v.). Quando più la sorte sembrava arridere ad Atene, quando agli alleati Etoli, Focesi e Locresi già s'erano aggiunte Leucade e Alizia, una parte dell'Epiro, Argo e l'Argolide tutta fino a Corinto, L. cadde, vittima di una sortita degli assediati. Fu pianto come eroe. L'orazione funebre di Leostene fu pronunziata da Iperide.
Bibl.: J. Kirchner, Prosopographia attica, Berlino 1901, nn. 9142-9143; F. Geyer, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XII, col. 2059 segg., con bibliografia completa; H. Berve, Das Alexanderreich auf prosopographischer Grundlage, II, Monaco 1926, p. 236 seg.