LEPTINE (Λεπτῖνης)
Ammiraglio siracusano, fratello di Dionisio I. Ebbe parte notevole nelle guerre contro i Cartaginesi nei primi vent'anni del sec. IV a. C. Comandò come luogotenente del fratello la flotta siracusana all'assedio di Mozia (397) e, dopo la caduta di questa città, fu lasciato con 130 triremi sulle coste occidentali della Sicilia a vigilare le mosse dei Cartaginesi e assediare Egesta ed Entella. Nell'anno seguente assalì con sole 30 triremi la flotta cartaginese che si appressava all'isola, mandò a picco molte navi, ma non poté impedire lo sbarco del nemico. Trasferitasi la lotta sulla costa orientale, Leptine si fece incontro nelle acque di Catana alla flotta cartaginese, che veniva dallo Stretto, combatté con audacia, ma fu circondato dal nemico e costretto a rifugiarsi a Siracusa. Durante l'assedio di questa città contribuì, insieme col lacedemone Faracida, alla distruzione delle navi puniche ancorate nel porto. Mandato a sostenere i Lucani contro gl'Italioti, rappacificò gli uni con gli altri, e per questo cadde in disgrazia di Dionisio, che gli tolse il comando e lo mandò in esilio. L. si domiciliò a Turii. Fu poi richiamato, e perì nella battaglia di Cronio, combattendo valorosamente (383).