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KRIMS, Les

di Massimo Arioli - Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)
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KRIMS, Les

Massimo Arioli

KRIMS, Les (propr. Leslie Robert)

Fotografo statunitense, nato a New York il 16 agosto 1942. Terminati gli studi artistici al Pratt Institute di Brooklyn, ha iniziato la carriera di fotografo indipendente nel 1967, svolgendo contemporaneamente un'intensa attività didattica, dapprima al Rochester Institute of Technology e, a partire dal 1969, alla State University of New York a Buffalo.

L'universo visionario di K. si è andato caratterizzando fin dagli esordi - con le edizioni a tiratura limitata di The little people of America (1971), ma soprattutto di The deerslayers (1972) e di The incredible case of Stack O'Wheat murders (1972) - attraverso la realizzazione di immagini aventi come soggetto prevalente situazioni artificiali dai risvolti grotteschi e surreali. La propensione a usare il valore fortemente referenziale della fotografia per la costruzione di realtà e ambienti dalla straordinaria forza persuasiva si coniuga nell'opera di K. con la critica, spesso sarcastica e irriverente, talvolta feroce, delle contraddizioni e dei limiti dell'American way of life. I lavori successivi - Fictocryptokrimsographs (1975), in cui attraverso l'alterazione di immagini polaroid esplora le fantasie pornografiche maschili, e Idiosyncratic pictures (1980), serie di immagini in grande formato - hanno portato alle estreme conseguenze la critica sul linguaggio ambiguo e manipolatorio dei mezzi di comunicazione di massa.

Negli anni Ottanta il discorso di K. si è fatto più apertamente politico e, abbandonata la camera oscura, le sue immagini, realizzate in modo tradizionale ma modificate elettronicamente, sono diventate sempre più elaborate e barocche, come nella serie dal titolo The decline of the left (1997). K. ha esposto negli Stati Uniti e all'estero, e le sue immagini fanno parte delle collezioni di numerosi musei e istituti culturali. Vedi tav. f.t.

bibliografia

J. Szarkowski, Mirrors and windows. American photography since 1960, New York 1978.

T. Barrett, The offset work of Les Krims: an interpretative critique, in Camera lucida: the journal of photographic criticism, winter 1982, 5, pp. 49-57.

A. Juillard, J. Hentsch, L'expérience du simulacre, in Images, 1993, 1, pp. 14-21.

Vedi anche
lingue veicolari Le lingue usate per la comunicazione, e soprattutto per l’insegnamento e per attività tecniche e scientifiche, tra persone di lingua materna diversa. offset Nelle arti grafiche, procedimento di stampa indiretta, derivata dalla litografia, in cui la forma non riporta l’immagine rovescia sulla carta per contatto diretto, bensì su un telo di gomma, che, a sua volta, la riporta diritta sulla carta. Nella stampa offset, la forma litografica, ricavata da lastra ... barocco Termine usato per designare, criticamente e cronologicamente, una produzione artistica e architettonica sviluppatasi in Italia e nel resto d’Europa nel corso del sec. 17°. arte e architettura Dalla fine del Seicento, l’aggettivo francese baroque, tratto dal portoghese barroco (irregolare, riferito alla ... surrealismo Movimento di avanguardia nato in Francia nei primi anni 1920, che ebbe vasta diffusione internazionale nel periodo tra le due guerre mondiali, estendendo la sua influenza dal campo letterario a quello artistico, al teatro, al cinema. 1. Le origini Negli anni drammatici seguiti alla conclusione del ...
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Vocabolario
les affaires sont les affaires
les affaires sont les affaires ‹le∫ afèer sõ le∫ afèer›. – Frase proverbiale francese, molto nota anche in altri paesi, equivalente all’ital. gli affari sono (gli) affari (v. affare, n. 2).
leṡivo
lesivo leṡivo agg. [der. del lat. laesus, part. pass. di laedĕre «ledere»]. – Che provoca o può provocare danno materiale o pregiudizio morale: atto, comportamento l. dei diritti, degli interessi, della libertà di una persona; dicerie,...
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