Murray, Les
Murray, Les (propr. Leslie Allan)
Poeta australiano, nato a Nabiac (Nuovo Galles del Sud) il 17 ottobre 1938. Appartenente a una famiglia di origini scozzesi e di fede calvinista, crebbe a Bunyah, dove i genitori gestivano una fattoria, e rimase presto orfano della madre. Cominciati gli studi solo a nove anni, frequentò le scuole superiori a Taree, dove scoprì la sua vocazione poetica, e l'università a Sydney fino al 1961 (vi si laureò poi nel 1969). Sposatosi nel 1962 e convertitosi al cattolicesimo, dopo aver svolto vari lavori, specialmente come traduttore, dal 1971 M. si è dedicato interamente all'attività letteraria e dal 1986 è tornato a vivere nei luoghi dell'infanzia. Considerato uno dei maggiori poeti australiani, è anche autore di numerosi saggi, via via raccolti in volume (The peasant mandarin, 1978; Persistence in folly, 1984; Blocks and tackles, 1990; Killing the black dog, 1997; The quality of sprawl, 1999), e curatore di importanti antologie (The new Oxford book of Australian verse, 1986; Anthology of Australian religious verse, 1986; Fivefathers. Five Australian poets of the pre-academic era, 1994). Nel 1996 gli è stato attribuito il T.S. Eliot Prize for Poetry.
Il suo esordio nella poesia avvenne con The ilex tree (1965), un volume pubblicato insieme con l'amico G. Lehmann, dove già s'incontrano alcuni dei temi (la terra, il lavoro, la famiglia, l'antitesi città-campagna, l'irruzione della violenza nella storia) che saranno sviluppati e approfonditi nelle raccolte successive (The weatherboard cathedral, 1969; Poems against economics, 1972; Lunch and counter lunch, 1974; Ethnic radio, 1977; The people's otherworld, 1983; The daylight moon, 1987; Dog fox field, 1990; Translations from the natural world, 1992; Subhuman redneck poems, 1996; Conscious and verbal, 1999; Poems the size of photographs, 2002; The biplane houses, 2006) e nei due romanzi in versi The boys who stole the funeral (1980) e Fredy Neptune (1998; trad. it. Freddy Nettuno, 2 voll., 2004). Particolare rilevanza ha il motivo del dissidio tra città e campagna (tra Sydney e il bush), che M. emblematicamente rappresenta nei termini dell'antica contrapposizione tra l'Atene degli intellettuali e la Beozia degli zotici; è a quest'ultima che egli, fortemente legato alle sue radici rurali, sente idealmente di appartenere, fino a caldeggiare l'idea di un'Australia come "repubblica vernacolare", patria di feconde ibridazioni e laboratorio di una possibile conciliazione tra il mondo industrializzato e la spiritualità delle culture legate alla terra.
Tali idee, brillantemente argomentate nei saggi, sono anche il lievito intellettuale della sua poesia, nella quale la padronanza delle tradizionali risorse metriche e formali si unisce a una sorprendente capacità d'invenzione linguistica. Spontaneamente incline al registro epico-narrativo, ma senza escludere la presenza di momenti delicatamente elegiaci, essa tocca uno degli esiti più ragguardevoli in Fredy Neptune, romanzo in versi in cinque libri in cui sono narrate, in prima persona e dal protagonista stesso, le singolari peripezie di un marinaio australiano di origine tedesca, coinvolto suo malgrado nelle vicende del più drammatico trentennio della storia del Novecento, a partire dal massacro degli Armeni in Turchia durante la Prima guerra mondiale. Se nel protagonista e nel suo colorito linguaggio palesemente s'incarna lo spirito vernacolare del bush, nella sua parabola umana (dalla violenta reazione psicosomatica di fronte agli orrori della storia alla finale guarigione) è lecito vedere un riflesso di quella fiducia nel significato religioso della vita che M. esplicitamente confessa dedicando i suoi libri "alla maggior gloria di Dio". M. ha pubblicato anche diverse raccolte parziali dei suoi versi, da Selected poems. The vernacular republic (1976 e successivi aggiornamenti) a New collected poems (2002). Della sua vasta produzione, oltre alla traduzione di Fredy Neptune, sono disponibili in italiano la silloge di versi Un arcobaleno perfettamente normale (2004) e una scelta di saggi, Lettere dalla Beozia. Scritti sull'Australia e la poesia (2005).
bibliografia
L. Bourke, A vivid steady state. Les Murray and Australian poetry, Kensington 1992.
Counterbalancing light. Essays on the poetry of Les Murray, ed. C. Gaffney, Armidale 1997.
S. Matthews, Les Murray, Manchester-New York 2001.
G. Prampolini, postfazione a L. Murray, Un arcobaleno perfettamente normale, Milano 2004, pp. 518-37.