letiziare
Due attestazioni nel Paradiso, sempre come intransitivo. In III 54 gli affetti delle anime beate letizian, cioè " gioiscono ", " sono lieti ", formati dell'ordine dello Spirito Santo, ossia in quanto s'informano a ciò che lo Spirito Santo, ovvero Iddio, dispone; nella nota del Palmieri (Commento alla D.C., Prato 1896-99) abbiamo un'interpretazione incisiva, che coglie il valore sintetico del verso letizian del suo ordine formati: " si appagano lieti di quell'ordine ". In IX 70 Per letiziar là sù fulgor s'acquista, / sì come riso qui, l'uso del verbo oscilla fra un valore causale (" Propter laetitiari, idest laetari ", Serravalle; il Buti legge Per letizia, e spiega: " ecco la cagione dello splendore, cioè la letizia "), e un valore finale (" per mostrare letizia ", " per manifestare l'interna gioia ") senza che si possa determinarlo con più precisione.