LETTONIA (XX, p. 989)
Secondo il censimento del febbraio 1935 la repubblica contava una popolazione di 1.950.502 ab., con un aumento assoluto rispetto al precedente censimento (1930), di 50.457 persone e un aumento annuo di 10.092 ab. (0,5%). Una valutazione del gennaio 1937 assegnava alla Lettonia un milione e 964.287 ab. L'incremento demografico risulta scarso a causa della non elevata natalità, che, scesa a valori annui assai bassi nel 1934, accenna a una lieve ripresa (1,8 per mille nel 1936).
L'ultimo censimento trovò una maggiore unità etnica, poiché i Lettoni rappresentavano iu quell'anno il 75,5% degli abitanti (73,4% nel 1930). Risulta assai diminuito il numero dei Polacchi che da 59.000 nel 1930 sono scesi a 48.900 nel 1935, dei Biancorussi (36.000 nel 1930;26.900 nel 1935) e dei Tedeschi (69.000, nel 1930; 62.100, nel 1935). Nel 1935 Riga contava 385.063 abitanti, Liepāja 57.000, Daugavpils 45.120, Jelgava 34.099.
L'agricoltura (p. 992) dimostra un leggiero aumento, sopra tutto come produzione totale e media per ettaro.
Altrettanto si dica per l'allevamento (p. 993), la cui consistenza è data dalla seguente tabella.
Per le industrie si nota un generale, anche se lieve, aumento nel numero delle imprese, ma non un aumento proporzionale degli addetti; la produzione rivela in generale un aumento del valore.
Il commercio con l'estero fu duramente provato in seguito alla crisi mondiale per cui le importazioni tra il 1931 e il 1933 si ridussero quasi alla metà. Dal 1935 si nota però una sensibile ripresa.
Una ancor più forte contrazione subirono le esportazioni (legno, burro, lino); ma anch'esse dal 1935 sono in aumento notevole. La bilancia commerciale, che dal 1933 al 1935 fu sfavorevole alla Lettonia, nel 1936 risultò di nuovo in avanzo.
Culti (p. 994). - L'8 maggio 1937 è stata istituita la diocesi di Liepāja e data come suffraganeo all'arcivescovato di Riga, cui nella stessa data vennero riconosciuti diritti metropolitani.
Finanze (p. 995). - La situazione, in conseguenza sia della svalutazione del 1936, sia della generale ripresa dell'economia agraria, è notevolmente migliorata.
Al 31 marzo 1938 il debito pubblico estero era di 123,4 milioni e quello interno di 32,5. Il 28 settembre 1936 il lat fu svalutato di circa il 40% e ancorato alla sterlina alla parità iniziale di 25,22 lats = 1 Lst. Al 31 dicembre 1937 i biglietti di banca e di stato in circolazione ammontavano a 109 milioni e la riserva a 77 in oro e 43 in divise. Il controllo dei cambî è in vigore dall'ottobre 1931.
Bibl.: v. le pubblicazioni periodiche della Società delle nazioni, specie l'Annuario.
Storia (p. 995). - La politica interna della Lettonia è stata dominata dal timore dell'espansione del nazionalsocialismo germanico e per questo motivo dapprima furono sciolte le organizzazioni portanti uniformi e le organizzazioni sportive a carattere militare (2 ottobre 1933), poi il partito nazionalsocialista stesso fu messo al bando (21 marzo 1934). Anche nelle scuole l'insegnamento della lingua tedesca è stato sostituito con quello della lingua inglese (15 agosto 1934). Dopo una serie di crisi governative avvenute tra il 1931 e il 1934 si è imposta la figura di Ulmanis che, prima come capo del governo, poi (dall'aprile 1936) come presidente della repubblica, è diventato l'arbitro della politica lettone. La Lettonia ha stipulato un trattato di non aggressione con l'U.R.S.S. (15 febbraio 1932), ha firmato la convenzione per la definizione dell'aggressore (3 luglio 1933) e con la Lituania e con l'Estonia ha concluso (12 settembre 1934) l'atto di creazione dell'Intesa Baltica.
È stato posto dal 1931 il controllo sul traffico delle divise che ora può avvenire solo attraverso la Banca di stato. Nel 1932 è stato creato il monopolio dello zucchero e dei grani ed è stata aumentata notevolmente la dogana per i cereali, la frutta, il carbone, le macchine e i tessuti. Nel 1934 le tariffe doganali sono state elevate per il cotone, la lana e la seta. Dal 1933 per rappresaglia al divieto germanico di importazione del burro, divieto che ha colpito particolarmente il commercio lettone, è stata vietata l'importazione dei prodotti tedeschi.