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CACHET, Lettres de

di Angela Valente - Enciclopedia Italiana (1930)
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CACHET, Lettres de

Angela Valente

Si chiamavano così in Francia le lettere portanti un ordine del re e chiuse col suo sigillo. Dalla fine del sec. XV, portarono sempre la firma del segretario accanto a quella del re, la quale peraltro assai raramente era autentica. Le prime che si conoscano ascendono al sec. XIV (di Carlo V); ma numerose esse divennero in tempi posteriori e di maggior dispotismo. Benché fossero anche usate per convocare le riunioni degli stati - fu ad esempio con una lettera di cachet che Luigi XVI convocò per il 5 maggio 1789 gli Stati Generali in Francia - o per investire un funzionario delle sue funzioni, o per significare la soddisfazione reale, o anche per ordinare la liberazione di qualche detenuto, finirono per designarsi comunemente col nome di lettere di cachet solo quelle contenenti ordini d'imprigionamento o di esilio, emanati dal re non in forza di un procedimento legale, ma della sua sola autorità. L'opinione pubblica si levò indignata, sulla fine del sec. XVIII, e se ne fece portavoce il Mirabeau, nel suo Des lettes de cachet et des prisons d'État. L'Assemblea costituente le abolì, per iniziativa dello stesso Luigi XVI, il 16 marzo 1790. Nell'indignazione, si esagerò su queste lettere. Così ebbe grande credito la voce, dimostrata poi infondata dal Funck-Brentano, che ne venissero rilasciate in bianco, in modo che i favoriti del re potessero con esse servire i loro privati interessi e rancori.

Bibl.: F. Funck-Brentano, Les lettres de cachet, in Revue de deux Mondes, 15 ottobre 1892, pp. 821-853; id., Les lettres de cachet en blanc, in Procés verbaux de l'Acad. de sciences morales et politiques, 1895; van Schoor, Les lettres de cachet, Bruxelles 1895.

Vedi anche
Bastiglia (fr. Bastille) Fortezza parigina; costruita tra 1370 e 1382, fin dall’epoca di Luigi XI servì come prigione e luogo di tortura dei condannati a morte, e sotto Enrico IV anche a conservare il tesoro regio. Al tempo di Luigi XIII, divenne prigione di Stato. Il 14 luglio 1789 fu presa d’assalto e incendiata ... Paul-François-Nicolas-Jean de Barras Uomo politico francese (Fox-Amphoux, Var, 1755 - Chaillot 1829). Di antica nobiltà provenzale, ufficiale nelle Antille e in India sotto l'Ancien régime, partecipò il 14 luglio 1789 all'assalto della Bastiglia. Deputato alla Convenzione, cominciò a richiamare su di sé l'attenzione solo durante la presa ... Assemblea costituente Per assemblea costituente si intende generalmente un’assemblea eletta per lo più a suffragio ampio, se non universale, ed incaricata di redigere una Costituzione: l’assemblea costituente è, quindi, espressione per antonomasia del potere costituente. Nella storia costituzionale nordamericana, è controverso ... Luigi XVI re di Francia Figlio (Versailles 1754 - Parigi 1793) del delfino Luigi e di Maria Giuseppina di Sassonia. Nipote di Luigi XV, fu il suo successore (1774). Il fallimento della politica finanziaria attuata da R.-J. Turgot e J. Necker per ridurre il deficit pubblico, a cui mancò un deciso sostegno da parte del sovrano, ...
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Vocabolario
lettre de cachet
lettre de cachet ‹lètr dë kašè› locuz. fr., usata in ital. come s. f. – Espressione che significa propriam. «lettera di sigillo» (v. cachet).
cachet
cachet ‹kašè› s. m., fr. [der. di cacher, che risale al lat. *coacticare (forma intens. di coactare «costringere») e che significò «comprimere» e poi «nascondere»]. – Parola che significa propr. «sigillo», ma è nota soprattutto in alcuni...
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