leucodistrofia
Degenerazione progressiva della sostanza bianca cerebrale, dovuta a perdita della mielina. La maggior parte delle l. è ereditaria, per alterazioni metaboliche (deficit enzimatici) che accumulano sostanze tossiche (metaboliti intermedi e prodotti di degradazione della mielina), causando demielinizzazione. Alcune l. sono associate a distrofie muscolari (➔) congenite. La terapia per le l. è solo di supporto (quando non si può togliere dalla dieta la fonte di metaboliti tossici); l’approccio tuttavia più promettente è la terapia genica, che consiste nell’inserire nel DNA del paziente il gene che esprime la sintesi dell’enzima mancante, tramite un vettore in grado di proteggerlo e nello stesso tempo di veicolarlo nelle cellule bersaglio (adenovirus o lentivirus).
Malattia ereditaria legata al cromosoma X, con progressiva demielinizzazione cerebrale e atrofia delle ghiandole surrenali. È caratterizzata da una diminuita capacità di degradare acidi grassi a catena molto lunga, che si accumulano nel plasma e nei tessuti e causano una demielinizzazione progressiva. I sintomi sono iperattività, instabilità dell’umore, diminuzione della vista e dell’udito, convulsioni; la forma più comune (80%) esordisce tra i 4 e gli 8 anni e progredisce rapidamente fino al coma e alla morte. La forma adolescenziale è a progressione più lenta. La forma che insorge tra i 21 e i 35 anni coinvolge principalmente il midollo spinale e i nervi periferici, e progredisce lentamente con incontinenza, impotenza, spasticità degli arti inferiori, qualche volta demenza. Una dieta ipolipidica arricchita con trioleato e trierucato (olio di Lorenzo) ha dato buoni risultati.
Malattia ereditaria autosomica recessiva, ad alta incidenza tra gli ebrei Ashkenazi, causata da un’alterazione dell’aspartilacilasi; è caratterizzata da deterioramento mentale progressivo, rigidità muscolare, megalencefalia, paralisi, perdita dell’udito e cecità. I sintomi compaiono intorno ai 6 mesi di età e progrediscono rapidamente fino alla morte (intorno ai 4 anni).
Sindrome, legata al cromosoma X, dovuta al difetto enzimatico della frazione proteolipidica della mielina; i sintomi compaiono durante i primi mesi di vita e comprendono spasticità, tremore del capo, contratture, atrofia ottica con nistagmo, ritardo psicomotorio.
L. ereditaria autosomica recessiva, caratterizzata da accumulo di acido fitanico (un acido carbossilico superiore introdotto con una dieta ricca di grassi animali) nel plasma e nei tessuti, per un disordine del metabolismo dei lipidi. I sintomi sono quelli di una polineuropatia demielinizzante e includono retinite pigmentosa e nistagmo, ipotonia, atassia, elevato contenuto di proteine nel liquido cefalorachidiano e dimorfismi facciali.
Rara malattia ereditaria autosomica recessiva, da deficit di galattosilcerebrosidasi, che provoca accumulo di metabolici tossici (come il galattosilcerebroside e la psicosina) nella sostanza bianca cerebrale, causando demielinizzazione. Il quadro clinico include ritardo mentale, paralisi, cecità, sordità, paralisi pseudobulbare e morte nel secondo o terzo anno di vita. Per la cura di questa sindrome è stato sperimentato con successo il trapianto di cellule staminali dal cordone ombelicale.