JASHIN, Lev Ivanovic
Russia. Mosca, 22 ottobre 1929-21 marzo 1990 • Ruolo: portiere • Squadre di appartenenza: 1948-71: Dinamo Mosca • In nazionale: 78 presenze (esordio: 8 settembre 1954, URSS-Svezia, 3-2) • Vittorie: 1 Campionato d'Europa (1960), 1 Olimpiade (1956), 5 Campionati dell'URSS (1954, 1955, 1957, 1959, 1963), 3 Coppe dell'URSS (1953, 1967, 1970), 1 Pallone d'oro (1963)
Chiamato il 'ragno nero' per la divisa completamente nera che soleva indossare, è stato uno dei più grandi portieri della storia del calcio. Dotato di un fisico imponente e di spiccate doti acrobatiche, incuteva persino soggezione agli attaccanti avversari. La sua presa sicura, la potenza atletica, l'autorità nelle uscite ne hanno fatto un autentico caposcuola. Era uno specialista nel neutralizzare i calci di rigore: manca una statistica rigorosa ma sembra che ne abbia parati più di 100. Nella Dinamo Mosca, la società di cui ha difeso la porta per 22 anni e con cui ha vinto cinque Campionati e tre Coppe dell'URSS, era entrato giovanissimo come portiere della squadra di hockey su ghiaccio e alla formazione calcistica era passato solo per un'emergenza. Protagonista della scalata all'oro olimpico del 1956 a Melbourne e dell'Europeo del 1960, dopo un periodo difficile, tornò alla ribalta disputando un grande Mondiale nel 1966 in Inghilterra (in semifinale parò un rigore a Eusebio, che gli strinse la mano in campo). Primo e unico portiere ad aver vinto il Pallone d'oro (1963), nel 1968 è stato dichiarato il più grande sportivo russo di tutti i tempi e insignito dell'Ordine di Lenin. Ritiratosi nel 1971, a 42 anni, è stato direttore tecnico e poi presidente della Dinamo Mosca, infine vicepresidente della Federazione. Colpito da un tumore, nel settembre 1984 ha subito l'amputazione di una gamba, ma nel marzo 1990 la sua fortissima fibra ha ceduto.