BAKST, Lev Samojlovič
Pittore e decoratore teatrale russo, nato a Pietroburgo nel 1866, morto nel 1924. Giovinetto vinse al liceo una gara per il ritratto del poeta Žukovskij. Fu lo scultore Antokolskii che decise della sorte di B. a 16 anni, consigliando alla sua famiglia di fargli studiare pittura. Più tardi passò nel cenacolo del pittore e critico d'arte Alessandro Benois, e vi conobbe tra gli altri Sergio Diaghilev. Da questo cenacolo mosse la penetrazione in Russia dell'arte moderna di tutta l'Europa; fu creata la rivista Mir Iskusstva (Il mondo dell'arte), e il B. vi collaborò intensamente. D'allora sono le sue illustrazioni dal racconto Il naso di Gogol, primi saggi degli ulteriori suoi modelli di costumi. Quando, per iniziativa del principe S. Volkonskii, Diaghilev fece appello a quel gruppo di giovani per i teatri imperiali, anche B. partecipò alla nuova attività. Ma il suo primo successo come metteur en scène fu da lui conquistato al teatro Maria nel 1900, chiamatovi dall'imperatore. Segui. rono i costumi e la messa in scena delle tragedie di Sofocle tradotte da D. Merežkovskij al teatro Alessandro, nelle quali egli fu il primo, e non solo in Russia, a cercare per la tragedia uno spazio e un linguaggio plastico convenzionali, in rapporto alla nuova concezione dell'arte antica. Per giustificare questa concezione prima di tutto a sé stesso, B. fece il pellegrinaggio in Grecia, da cui nacque il famoso pannello: Terror antiquus: al primo piano la colossale Cipride arcaica, dietro la quale si stende l'arcipelago veduto da una altezza prodigiosa sotto il cielo solcato dal fulmine. Nel 1903 B. mette sulla scena imperiale il ballo La fata delle bambole. Nel 1908 finalmente lascia Pietroburgo per Parigi. Dopo la messinscena dei balli Cleopatra e Sheherazade, a cui partecipò Ida Rubinstein, Parigi consacrò definitivamente la sua fama. Con Sheherazade veniva realizzata l'unità ottica dello spettacolo: era questo il principio intorno al quale B. aveva lavorato e questa la ragione principale del successo, secondo la critica.
Nel campo orientale, a Sheherazade seguirono gli altri balli Tamara, Il dio azzurro, L'adorazione, Aladino, La Perì. D'altro genere, ma altrettanto accesi e originali, i balli Il carnevale e Farfalle, Il segreto di Susanna, La boutique fantasque. All'ispirazione greca parve ritornare con Elena di Sparta, Narciso e L'Après-midi d'un faune. Seguirono il Martirio di S. Sebastiano e La Pisanella di G. D'Annunzio, in cui l'elemento architettonico domina quello pittorico. Su base architettonica si fondano anche le decorazioni della Bella addormentata nel bosco. B. è stato il genio del balletto moderno: decoratore, creatore di costumi e régisseur insieme: una potente fantasia, insieme a una comprensione immediata di tutte le arti fuse in una concezione complessa di linea, suono, movimento e colore. (V. Tavv. a colori).
Bibl.: A. Levinson, Histoire de Léon Bakst, Parigi 1924; A. Alexandre, L'art décoratif de Léon Bakst, Parigi 1913; A. Levinson, The designs of Leon Bakst for the Sleeping Princess, Londra 1923; C. Einstein, Leon Bakst, Berlino 1927; le opere inedite di Bakst sono state pubblicate da L. Réau, F. Roche, V. Svetlov e A. Tessier, Inedited Works of Bakst, New York 1927; A. Svetlov, Le ballet contemporain, Parigi 1912; W. A. Propert, The Russian Ballet in Western Europa, 1921; O. M. Sayler, The Russian Theatre, Londra 1923; Gregor Fülöp-Miller, Das russische Theater, Lipsia 1927; Design in the Theatre, Special winter number of "The studio", 1927-28.