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LEVIRATO

di Raffaele CORSO - * - Enciclopedia Italiana (1934)
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LEVIRATO (dal lat. levir "cognato")

Raffaele CORSO
*

È designata con questo nome quella legge ebraica per cui un cognato (ebraico yābhām) era non solo autorizzato, ma anche praticamente obbligato a sposare la propria cognata - contro la norma generale che proibiva il matrimonio fra cognati - quando essa era rimasta vedova e senza figli. Il primo figlio nato da tale matrimonio era reputato figlio del defunto. Il cognato tuttavia poteva rifiutare questo matrimonio; ma, in tal caso, doveva farne pubblica dichiarazione davanti alla vedova di suo fratello e agli anziani della città, ricevendone un segno di legale dispregio (Deuteronomio, XXV, 5-10). Presso gli Ebrei la legge aveva lo scopo di non lasciare estinguere le singole famiglie.

Il levirato è diffuso fra molte popolazioni primitive dell'Asia, dell'Africa, dell'Oceania, dell'America Settentrionale e Meridionale. In quanto alle sue origini, varie sono le opinioni. Secondo alcuni esso sarebbe sorto allo scopo di assicurare alla vedova e ai suoi orfani figli l'indispensabile protezione per potere vivere nelle società inferiori o barbariche. Tant'è che spesso, mentre il matrimonio è facoltativo se la vedova è sola, è obbligatorio quando la vedova ha figli. Secondo altri il levirato non sarebbe che una sopravvivenza della poliandria; ma questa ipotesi non tiene conto del fatto che, laddove esiste il levirato, esiste anche il sororato (dal latino soror), cioè il matrimonio obbligatorio della sorella della moglie defunta col vedovo cognato. Secondo un'interpretazione, che del resto è ora fortemente contrastata, l'una e l'altra costumanza rappresentano due aspetti di una sola istituzione: il matrimonio per gruppo, il quale, dissolvendosi lentamente nel corso del tempo, avrebbe dato origine all'uso di fare sposare, simultaneamente o successivamente, più sorelle a un uomo e più fratelli a una donna.

Norma fondamentale del levirato e del sororato è quella che vieta il matrimonio della vedova col fratello maggiore del defunto marito e del vedovo con la sorella maggiore della defunta moglie. Chi deve sposare è sempre il fratello o la sorella minore del coniuge premorto.

Bibl.: E. Westermarck, The history of human marriage, 4ª ed., Londra 1926; G. Maine, Ancient Law, Londra 1885; J. F. Mac Lennan, Studies in ancient history, Londra 1886; A. E. Post, Afrikanische Jurisprudenz, Lipsia 1887; J. G. Frazer, Folklore in the O. T., II, Londra 1919.

Vedi anche
Onan (ebraico Ōnān) Nella Bibbia, secondogenito di Giuda (figlio di Giacobbe) e di Hira. Sposò, secondo la legge del levirato, la vedova di suo fratello, ma evitò di avere figli da lei, perché questi avrebbero portato il nome del fratello defunto. ● In teologia morale, dal suo nome viene detto onanismo ... Booz (ebr. Bō‛az) Personaggio biblico. È uno dei proavi di David, protagonista del libro di Rut. Deuteronomio Denominazione attribuita nella versione della Bibbia dei Settanta al quinto e ultimo libro del Pentateuco, chiamato dagli Ebrei dĕbārīm («parole»). È quasi interamente costituito da quattro discorsi di Mosè, nei quali sono esposti i principi generali della vita religiosa e sociale del popolo ebraico ... Rut (ebr. Rūt) Nella Bibbia, progenitrice di David. Moabita, sposò Mahalon; dopo la morte di questo, seguì la suocera Noemi a Betlemme; qui si sposò nuovamente con Booz, per la legge del levirato. Dal matrimonio nacque Obed, nonno di David. La storia di Rut è narrata nell’omonimo piccolo libro biblico, che ...
Vocabolario
levirato
levirato s. m. [der. del lat. tardo levir «cognato»]. – Istituzione frequente tra i popoli dell’antichità (e tuttora in uso presso qualche popolazione primitiva), per la quale un uomo ha l’obbligo, o semplicem. il diritto, di sposare la...
onanismo
onanismo s. m. [dal nome di Onan, personaggio biblico che, avendo sposato, secondo la legge del levirato, la vedova di suo fratello, evitò, disperdendo il suo seme mediante la pratica del coito interrotto, la nascita di figli perché non...
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