LEYS, Hendrik, barone
Pittore e incisore, nato ad Anversa il 18 febbraio 1815, ivi morto il 26 agosto 1869. Figlio di un mercante di stampe, incise immagini sacre; fu prima allievo dell'accademia di Anversa, poi del cognato F. de Braekeleer. Esordì nel 1833 al Salon di Bruxelles con la Strage spagnola ad Anversa (Museo di Bruxelles). A Parigi avvicinò il Delacroix, e subito nel Massacro dei magistrati di Lovanio (1836) mostrò l'influenza dei romantici francesi. S'ispirò quindi ai piccoli maestri olandesi, P. de Hooch, Ter Borch, F. Mieris, ma rimase sempre ossessionato dal chiaroscuro del Rembrandt. L'apogeo di questa seconda maniera è segnato nel 1852 dai quadri: Il borgomastro Six nello studio di Rembrandt (Amburgo, coll. Behrens) e Rubens ricevuto dagli archibugeri d'Anversa (Museo di Anversa). Ravvicinato a Dürer, Holbein, Cranach e, attraverso a questi, ai primitivi fiamminghi, da un viaggio in Germania (1852-53) annuncia la sua ultima maniera con L'ingresso nella Sinagoga di Praga (1852), la Bottega di Jacob van Liesvelt (1853) e la Messa di trigesima in suffragio di Berthal de Haze (1854), tutti e tre al Museo di Bruxelles. Sua opera principale sono gli affreschi eseguiti tra il 1863 e il 1869 nel Salone d'onore del palazzo comunale d'Anversa (bozzetti nei musei di Anversa e Bruxelles). Si debbono al L. anche alcuni bei ritratti. La sua azione sulla pittura belga è considerevole.
Bibl.: A. I. I. Delen, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIII, Lipsia 1929; A. Laes, in Bull. officiel du Touring Club belge, 15 febbraio 1928; P. Colin, La peinture belge depuis 1830, Bruxelles 1930, pp. 66-75.