Li Dazhao
Politico cinese (Donting, Hebei, 1888-Pechino 1927). Nato in una famiglia di piccoli proprietari terrieri, studiò legge a Tianjin e a Tokyo, dedicandosi poi alla teoria politica e al giornalismo. Pubblicò, sulla rivista progressista Xing qingnian («Gioventù nuova»), il saggio Primavera, nel quale auspicava la rinascita della Cina. Fu tra i primi a esaltare la Rivoluzione d’ottobre e fondò l’Associazione di ricerche sul marxismo, dedicandosi allo studio di quest’ultimo con contributi originali. Divenuto bibliotecario all’università di Pechino (1918), ebbe come assistente Mao Zedong. Organizzatore dei primi gruppi politici comunisti, dopo la fondazione del Partito comunista cinese (1921) propugnò l’alleanza con il Guomindang, ottenendo la fiducia di Sun Zhongshan. Dedicatosi in particolar modo alla formazione politica dei contadini, fu arrestato a Pechino dalle truppe del generale Zhang Zuolin, nel corso della repressione anticomunista guidata dalle forze di destra del Guomindang e quindi giustiziato il 6 aprile 1927.