lì
1. L'avverbio è presente nelle Rime soltanto con 2 occorrenze e nella Commedia con 64, così distribuite: Inferno 6, Purgatorio 25, Paradiso 33. In un caso è usato in rima, ovviamente composta: If VII 28 con grand'urli / ... e poscia pur lì / si rivolgea ciascun, voltando a retro, / gridando: " Perché tieni? " e " Perché burli? ".
È posto all'inizio di terzina e di periodo in molti casi: If XX 85, Pg X 64, XX 64, XXVI 31, Pd II 43 (Lì si vedrà, per cui v. anche 2.1.) e XIII 25, fino a quello della triplice ripetizione ancora dell'espressione Lì si vedrà, in Pd XIX 115, 118 e 121 (Mattalia: " Lì: nel libro... ripetuto tre volte, inchioda, irrevocabilmente, e senza possibilità di elusione, il fatto "); e per lo stesso canto del Paradiso si consideri pure, oltre alla simmetria costruttiva anche delle terzine seguenti, il lì iniziale di verso (v. 140): E quel di Portogallo e di Norvegia / lì si conosceranno (analogamente lì è posto all'inizio di verso in Pd XX 80).
2.1. Con valore locativo inessivo e il significato di " in quel luogo ", " in quel punto " e simili, determinati, o comunque con riferimento a cosa, sia in senso concreto sia figurato, in Rime CXVI 74 fatto ha d'orgoglio al petto schermo tale, / ch'ogni saetta lì spunta suo corso; If XXXI 144 né, sì chinato, lì fece dimora, e XIX 30, XX 85, XXXIII 94; Pg II 52 La turba che rimase lì, selvaggia / parea del loco; VIII 65 a un si volse / che sedea lì; X 64 Lì [nel bassorilievo] precedeva al benedetto vaso, / trescando alzato, l'umile salmista; XIX 109 Vidi che lì non s'acquetava il core (Mattalia: " lì: nei beni mondani, ricchezze "; Sapegno: " lì: neppure in quel punto, in quell'eccelso grado di autorità e di potenza ").
Si veda inoltre Pg V 83, X 33, XI 136, XII 19, 22 e 63, XX 150, XXII 58 e 124, XXIV 67, XXVI 38, XXVII 59 e 88, XXX 4; Pd II 43 Lì [nel cielo] si vedrà ciò che tenem per fede; VI 8 sotto l'ombra de le sacre penne / governò 'l mondo lì [in quel luogo, in quella sede, a Bisanzio] di mano in mano; XVIII 35 mira ne' corni de la croce: / quello ch'io nomerò, lì farà l'atto / che fa in nube il suo foco veloce (dove si ha un riferimento plurale); e II 93 e 104, VII 123, X 10, XIII 25, XIV 73, 121 e 135, XV 21, XVII 122, XVIII 71, 96, 98 e 109, XIX 115, 118, 121 e 140, XXIII 87, XXIV 89, XXX 121, XXXI 76.
Mentre ha solo un carattere rafforzativo in Pg XXXII 95 Sola sedeasi in su la terra vera, / come guardia lasciata lì del plaustro, indica particolarmente la terra, o l'Inferno, il Purgatorio, il cielo o il Paradiso, con o senza contrapposizioni, in Pg XV 55, XXV 88, Pd XIX 17, XX 80. Indica contestualmente Dio in Pd XXXIII 105 'l ben... / tutto s'accoglie in lei [cioè in quella luce, Dio], e fuor di quella / è defettivo ciò ch'è lì perfetto.
In alcuni casi è ulteriormente determinato da altri avverbi o da complementi: If VII 28 Percotëansi 'ncontro; e poscia pur lì / si rivolgea ciascun; Pg X 55 Era intagliato lì nel marmo stesso / lo carro e ' buoi; XXIX 76 vidi le fiammelle andar davante... / e di tratti pennelli avean sembiante; / sì che lì sopra rimanea distinto / di sette liste (Mattalia: " li sopra: con valore sostantivale... lo spazio sovrastante: come là giù e intorno a lui di Purg. IX, 54 e X, 79 "; Sapegno: " lì sopra: lo spazio d'aria sovrastante. L'espressione avverbiale fa da soggetto di rimanea "; ma v. anche LÀ); Pd XXIII 127 Indi rimaser lì nel mio cospetto; XXV 109 misesi lì nel canto e ne la rota.
2.2. Con verbi di moto e valore locativo illativo, in Rime CI 16 Amor lì viene a stare a l'ombra; If VIII 103 quel segnor che lì m'avea menato; Pd I 124 ora li, come a sito decreto, / cen porta la virtù di quella corda; XXXII 94 quello amor che primo lì discese.
3. Con valore temporale, in Pg XX 64 Lì cominciò con forza e con menzogna / la sua rapina, " a questo punto ", " allora "; XXVI 31 Lì veggio d'ogne parte farsi presta / ciascun'ombra, nel momento dell'incontro. Con ‛ infino a ' e in correlazione con ‛ quinci ', in Pd XIV 128 Ïo m'innamorava tanto quinci, / che 'nfino a lì non fu alcuna cosa / che mi legasse con sì dolci vinci.
Bibl. - G. Brodin, Termini dimostrativi toscani, Lund 1970, 153-158.