Neeson, Liam (propr. William John)
Attore teatrale e cinematografico irlandese, nato a Balleymena (Irlanda del Nord) il 7 giugno 1952. Il fisico atletico, lo sguardo virile e rassicurante ne hanno fatto l'interprete naturale di personaggi eroici, animati da un alto senso dell'onore e della giustizia: condottieri, rivoluzionari, ma anche intellettuali o scienziati di cui ha saputo rendere la determinazione nel perseguire i propri ideali e insieme le intime fragilità e insicurezze. Nel 1996 è stato premiato come miglior attore alla Mostra del cinema di Venezia per il drammatico Michael Collins di Neil Jordan.
Dopo aver frequentato il Queens College di Belfast, debuttò come attore teatrale nel 1976 al Lyric Players' Theatre, presso il quale lavorò per due anni, passando poi all'Abbey Theatre di Dublino. Notato dal regista John Boorman, nel 1981 ha esordito nel cinema interpretando il ruolo di Sir Gawain in Excalibur, senza peraltro abbandonare definitivamente il palcoscenico. Dopo essere apparso in un ruolo marginale in The Bounty (1984; Il Bounty) di Roger Donaldson, ha ottenuto la sua prima parte da protagonista in Lamb (1985) di Colin Gregg, dove è un prete tormentato dai dubbi sulla propria vocazione, e ha rivestito di nuovo l'abito religioso, questa volta di un gesuita, in The mission (1986; Mission) di Roland Joffé. Ha recitato al fianco di Cher nel thriller di Peter Yates Suspect (1987; Suspect ‒ Presunto colpevole), dove interpreta un sordomuto accusato di omicidio. È stato poi l'antagonista di Clint Eastwood nel poliziesco The dead pool (1988; Scommessa con la morte) di Buddy Van Horn, uno scienziato dal volto sfigurato nell'horror fantascientifico di Sam Raimi Darkman (1990), un temibile ma affascinante ufficiale nazista in Shining through (1992; Vite sospese) di David Seltzer e, sempre nel 1992, ha ricoperto un piccolo ruolo brillante nel film di Woody Allen Husbands and wives (Mariti e mogli). Nello stesso anno, dopo averlo visto recitare sulle scene teatrali in Anna Christie di E. O'Neill, Steven Spielberg, lo ha scelto come protagonista del suo Schindler's list (1993; Schindler's list ‒ La lista di Schindler), tratto dal romanzo di Th. Keneally: nell'intenso e complesso ruolo di Oskar Schindler, l'industriale tedesco che salvò la vita a un migliaio di ebrei facendoli lavorare nella propria fabbrica e in tal modo proteggendoli dai nazisti, N. ha offerto una delle sue prove più convincenti, ottenendo un Golden Globe e una nomination all'Oscar nel 1994. Dopo Ethan Frame (1993) di John Madden e il meno riuscito Nell (1994) di Michael Apted, nel 1995 ha interpretato per Michael Caton-Jones Rob Roy, dedicato al leggendario condottiero scozzese del 18° sec., e l'anno successivo ha impersonato il rivoluzionario irlandese Michael Collins nel film omonimo di Jordan. Nello stesso anno è stato protagonista di Before and after (Prima e dopo) nel ruolo di uno scultore il cui figlio è accusato di omicidio. In seguito si è misurato con l'eroe di V. Hugo, Jean Valjean, in Les misérables (1998; I miserabili) di Bille August, e ha consolidato la sua popolarità trasformandosi nel forte e saggio Jedi, Qui Gon Jinn, in Star wars: episode I ‒ The phantom menace (1999; Star wars: episodio I ‒ La minaccia fantasma) e Star wars: episode II ‒ Attack of the clones (2002; Star wars: episodio 2 ‒ L'attacco dei cloni) di George Lucas. Ancora nel 1999 ha partecipato al thriller di Jan de Bont The haunting (Haunting ‒ Presenze) e l'anno successivo al farsesco Gun shy (2000; Gun shy ‒ Un revolver in analisi) di Eric Blakeney, dove illustra con esuberante comicità la nevrosi dell'agente Charlie. Nel 2002 è apparso in Gangs of New York di Martin Scorsese, nel ruolo del capo di una banda, padre del protagonista (Leonardo DiCaprio), che viene ucciso dal feroce antagonista (Daniel Day-Lewis) in una delle primissime scene del film. Ha poi interpretato la parte del capitano Polenin in K-19: the widowmaker (2002; K-19) di Kathryn Bigelow ed è stato tra i protagonisti di Love actually (2003; Love actually ‒ L'amore davvero) di Richard Curtis.