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LIBER PAPIENSIS

di Francesco CALASSO - Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)
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LIBER PAPIENSIS

Francesco CALASSO

. È la raccolta, in ordine cronologico, del materiale legislativo contenuto nell'Edictum regum Langobardorum (comprendente gli editti emanati dai legislatori longobardi tra il 643 e il 755) e nel capitulare Italicum (che comprendeva i capitolari emanati dai re franchi per il Regnum Italiae, e le leggi di altri re italici e d'imperatori tedeschi fino alla metà del sec. XI, da Guido a Enrico II).

Fu detta "papiensis" dal Merkel, che la ritenne fattura della scuola di Pavia: ma è anche nota col nome di Liber legis Langobardorum, che è quello col quale le fonti antiche la citano e forse è più adatto a designarla in quanto prescinde dalla questione dell'origine pavese, revocata in dubbio dalla dottrina. L'opera, composta verosimilmente nella prima metà del sec. XI, ci è pervenuta in varie redazioni, che si spiegano con la varietà degli scopi, scolastici o pratici, ai quali veniva destinata: famosa è la "gualcosina", così detta perché se ne spaccia autore un Gualcosio (Walcausus), la quale si discosta dalle altre sia per la quantità sia per l'ordine del materiale legislativo, e perché, spesso, altera quest'ultimo o vi interpola glosse che si fanno passare come parole del legislatore. Il Liber papiensis ebbe grande fortuna nella pratica, e nella scuola di Pavia venne accompagnato con un commento (expositio), che, nella forma in cui ci è pervenuto, si rivela composto intorno al 1070, e racchiude il meglio dell'insegnamento longobardistico.

Ediz.: Boretius, nei Mon. Germ. Hist., Leges, IV, p. 595 segg.; G. Padelletti, Fontes iuris italici medii aevi, Torino 1877, p. 31 segg.; la Gualcosina, già acclusa da L. A. Muratori in Rer. Ital. Script., I, 2, fu edita dal Walter, Corpus iuris germ., p. 683 segg.

Bibl.: G. Merkel, Geschichte des Langobardenrechts, Berlino 1850, trad. it. in appendice a F. C. Savigny, Stor. del dir. rom. nel M. E., trad. Bollati, III, Torino 1857; Boretius, Praef. ad Libr. pap., nella sua ediz. cit.; A. Gaudenzi, Un nuovo doc. sopra Gualcosio e la storia della c. d. Valcausina, nella Festgabe f. Brunner, Berlino 1910; L. Siciliano-Villanueva, Liber pap., in Dig. Ital. (ivi altra bibl. partic.). Intorno all'Expositio ad Libr. pap., cfr. E. Besta, La Exp. al Lib. pop., in Annali delle Università toscane, XXXI, Pisa 1911.

Vedi anche
Pavia Comune della Lombardia (63,1 km2 con 70.207 ab. nel 2008), capoluogo di provincia. È situata a 77 m s.l.m. sulla sinistra del fiume Ticino, a 6 km dalla sua confluenza nel Po. ● La pianta della città, di forma trapezoidale, rivela nel nucleo più centrale il caratteristico schema dell’oppidum romano. ... Longobardi (o Langobardi) Popolazione germanica che appare nelle fonti scritte nel 5° sec., quando si stanziò nel Meclemburgo (a E dell’attuale Amburgo). 1. Storia 1.1 Le origini. - Secondo l’antico mito longobardo delle origini, i Longobardi, provenienti dalla Scandinavia, sarebbero partiti verso il continente ... Lombarda Raccolta sistematica, divisa in libri e titoli, secondo l’esempio delle Istituzioni di Giustiniano, degli editti dei re longobardi (da Rotari in poi) e dei capitolari dei re d’Italia e imperatori (fino a Enrico II). Compiuta verso la fine dell’11° sec., la sua impronta sistematica fece cadere in disuso ... Friedrich Karl von Savigny Savigny ‹ʃàvinii›, Friedrich Karl von. - Giurista tedesco (Francoforte sul Meno 1779 - Berlino 1861) d'origine francese. Prof. nelle univ. di Marburgo (1803), di Landshut (1808-10) e di Berlino (1810-42). Fu ministro prussiano della Riforma legislativa (1842-48), ma non poté attuare i piani prefissi. ...
Vocabolario
liberare
liberare v. tr. [dal lat. liberare, der. di liber «libero»] (io lìbero, ecc.). – 1. a. Rendere libero, restituire alla libertà: l. gli schiavi, l. un prigioniero; determinando: l. il paese dai nemici; l. un sequestrato dalle mani dei banditi;...
lìbero
libero lìbero agg. [dal lat. liber -ĕra -ĕrum]. – 1. a. Che non è soggetto al dominio o all’autorità altrui, che ha facoltà di agire a suo arbitrio, senza subire una coazione esterna che ne limiti, materialmente e moralmente, la volontà...
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