LIBICI di Transpadana (Libici; Libui; Λεβέκιοι)
Popolazione preromana, da cui ebbe origine Vercellae (Vercelli), e, secondo Tolomeo, anche Laumellum. Finitima o vicina dei Salassi. Secondo Livio, i Libui Galli e i Salluvii si erano stabiliti, all'epoca delle invasioni galliche, "prope antiquam gentem Laevos Ligures" (v. levi). Anche Polibio (II, 17, 3) sembra collocare i Libici fra le gentes galliche. Plinio collega questa gens con i Salyes o Salluvii transalpini, largamente estesi tra il corso inferiore del Rodano e le Alpi Marittime, liguri ma fortemente penetrati da elementi e dalla civiltà celtica.
Le vicende dei Libici, come quelle dei Levi, si confondono, almeno fino ai tempi della romanizzazione, con quelle dei potenti Insubri di Mediolanum. Su una incursione dei Boi nel territorio dei Levi e dei Libici, nell'anno 196 a. C., v. levi. Nei primi decennî del sec. II l'influsso romano verso occidente non oltrepassava il territorio dei Libici: al di là della Sesia solo verso l'anno 143, che si sappia, un esercito romano avanzò contro i Salassi di Eporedia (Ivrea), guidato dal console Appio Claudio Pulcro, in seguito alla controversia fra Libici e Salassi per le miniere d'oro del Vercellese, nella quale il console medesimo arbitrò a favore dei Libici, alleati, sembra, di Roma.
Bibl.: G. De Sanctis, Storia dei Rom., IV, i, Torino 1923, p. 417.