LIBONE (Λίβων)
Architetto greco, di Elide, che Pausania (V, 10, 3) ricorda esplicitamente come autore del grande tempio di Zeus a Olimpia. Il periodo della sua attività è indicato dalla data, sicura, del compimento del tempio, il 456 a. C.: pare certo, d'altro canto, che l'edificio fosse costruito di getto, senza indugi nei lavori che durarono forse all'incirca dodici anni.
La pianta e l'alzato del tempio ci sono abbastanza noti in seguito agli scavi germanici. Dai rapporti fra le dimensioni sia dell'intero edificio sia dei suoi elementi, dai particolari decorativi e architettonici, dalla disposizione dell'interno della cella, che era divisa in tre navate mediante file di colonne a due ordini sovrapposti, e che nella navata centrale, nel luogo dove più tardi Fidia alzò la statua crisoelefantina del Dio, aveva in origine uno spazio occupato da anathemata, si può dire che il tempio appare ancora stretto ai canoni più antichi dell'ordine dorico, pur raggiungendo entro i limiti di questi la forma più armonica e perfetta.
Bibl.: Weickert, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIII, Lipsia 1929, p. 186 segg.; K. Lehmann-Hartleben, Libon und Phidias, in Jahrb. arch. Inst., 1923, p. 37 segg.; per il tempio: E. Curtius e F. Adler, Olympia, II, Berlino 1892, p. 4 segg. (W. Dörpfeld); P. Ducati, Arte classica, 2ª ediz., Torino 1927, p. 256 segg.