CORALI, LIBRI
S'indicano genericamente con questo nome i codici liturgici di formato massimo che servivano nelle chiese cattedrali e dei monasteri per l'ufficiatura quotidiana del coro dove erano collocati sopra grandi leggii. Scritti quasi esclusivamente a lettere gotiche (gotico corale), su grandi fogli di pergamena, contengono le parti dei divini uffici che devono essere cantate e recano la notazione musicale. Ebbero legature solidissime che non di rado vennero ornate con metalli preziosi e smaltì. Secondo il loro speciale uso liturgico venivano indicati con nomi diversi; antifonario, graduale, pontificale, salterio, ecc. (v. queste voci).
Comunemente i salmi, i versetti, le antifone, ecc. sono scritti in minuscola nera e le rubriche in minuscola rossa, mentre per le lettere capitali s'adoperava la maiuscola di vario colore. I libri corali ebbero larga diffusione dopo il 1300 ma esistono esemplari di data anteriore; la più copiosa produzione appartiene ai secoli XV e XVI. Si eseguivano quasi esclusivamente nei monasteri e, in un primo tempo, furono soltanto calligrafici, ma non tardarono a ornarsi di fregi e di decorazioni pittoriche, specialmente di scene bibliche e sacre ad opera di scuole miniaturiste locali o di artisti espressamente adibiti; la maggior parte dei corali ha quindi una parte di prim'ordine nella storia della miniatura (v.).
La loro produzione continuò anche dopo l'invenzione della stampa e si hanno corali manoscritti fino al sec. XVIII, ma la loro arte decadde e furono poi sostituiti da esemplari a stampa. Oggi il loro uso è cessato e si adoperano libri liturgici di piccolo formato. Fra i più antichi monumenti a stampa di tal genere di libri citeremo il magnifico Graduale in 2 volumi, impresso a Venezia negli anni 1499-1500 da Emerico di Spira, l'Antiphonarium Romanum del 1503, i due Pontificali del 14 febbraio 1510 e 15 settembre 1520, il Graduale del 1° aprile 1527, tutti mirabilmente impressi a Venezia da Luc'Antonio Giunta.
Ricchi gruppi di antichi corali esistono ancora in molti musei annessi a chiese cattedrali e monasteri famosi, come nel Duomo di Siena, nel Duomo di Ferrara, in S. Ambrogio a Milano, in S. Lorenzo dell'Escorial.
Bibl.: Notizie varie sui corali in O. Piscitelli-Taeggi, Paleografia artistica, I, Montecassino 1876. L'argomento principale degli scritti sui libri corali riguarda le miniature in essi contenute; si rimanda pertanto alla bibliografia della voce miniatura.