licealizzare
v. tr. Assimilare alla struttura e all’impianto didattico dei licei.
• «Stiamo seguendo l’iter di riforma degli istituti professionali ‒ dice il responsabile di sede Lorenzo Nazzi, referente per il dirigente scolastico Vittorio Borghetto ‒ e, da quanto si sente, temiamo che si vada a rinunciare proprio a quella parte pratica della didattica che rappresenta l’aspetto più qualificante del radicamento dell’istituto agrario sul territorio». [...] «Si vuole licealizzare la scuola», conclude Nazzi perplesso, ricordando come proprio i contatti con cantine, aziende, enti regionali sono quelli in cui la didattica si salda con la realtà produttiva. (Paola Beltrame, Messaggero Veneto, 29 ottobre 2009, p. 8, Udine) • E intanto alle superiori, ad esempio negli istituti d’arte trasformati in licei dalla furia di licealizzare la scuola italiana tutta, gli organici sono attesi per poter far partire sciami rituali di ricorsi, perché in cinque anni di chiamiamola riforma non si è trovato il tempo di sistemare le nuove classi di concorso e la normativa sulle classi di concorso atipiche è formulata in modo tale da scientificamente fornire motivi di contenzioso. (Mariapia Veladiano, Repubblica, 26 aprile 2015, p. 22, Commenti) • A dispetto della girandola di cambiamenti, il nostro sistema universitario non è ancora riuscito ad attrezzarsi per l’istruzione terziaria di massa. Non si tratta di «licealizzare» l’insegnamento, ma di organizzare un’offerta didattica più allineata ai livelli di partenza dello studente medio e alle esigenze del mercato del lavoro, risolvendo una volta per tutte anche il problema degli abbandoni e dei fuori corso. (Maurizio Ferrera, Corriere della sera, 3 settembre 2015, p. 1, Prima pagina).
- Derivato dall’agg. liceale con l’aggiunta del suffisso -izzare.
- Già attestato nella Repubblica del 9 febbraio 2005, Torino, p. II (Tiziana Catenazzo).
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