LIDIADE (Λυδιάδης, Lydiădes) di Megalopoli
Figlio di Eudamo, ebbe una posizione elevata in Megalopoli quando la città fece parte della Lega arcadica, e insieme con Leocide comandò il contingente megalopolitano a Mantinea contro i Lacedemoni (dopo il 250 av. C.?). Forte della gloria conquistata, si fece tiranno di Megalopoli, cercò di appoggiarsi agli Elei, cui cedette Alifera da lui conquistata nella Cinuria, ed estese la sua influenza a settentrione fino a Clitore. Ma fattasi difficile la posizione di Megalopoli di fronte soprattutto agli Achei, L. si accordò con Arato e, rinunziando alla tirannide, favorì l'ingresso di Megalopoli nella confederazione achea. Per questo atto, L. fu eletto stratego degli Achei per l'anno 234-33 a. C. Ma non tardò a manifestarsi l'opposizione fra L. sostenitore dell'idea antispartana, e Arato, il quale si oppose alla sua rielezione a stratego per il 232-31 e per il 230-29. Candidato contro Arato, L. non fu rieletto per il 227-26. L. propugnava la guerra degli Achei contro Cleomene che mirava all'unione dei Greci sotto l'egemonia spartana. Presso Ladocia nel territorio di Megalopoli si venne a battaglia fra Achei e Spartani e L., comandante della cavalleria achea, cadde combattendo (227-26 a. C.).
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