LIDO di Venezia (A. T., 24-25-26)
Isola della Laguna veneta, nota come la più frequentata località balneare d'Italia. Fa parte del comune di Venezia e dista mezz'ora da questa città. L'isola, che è lunga circa 12 km., larga da 300 a 1000 metri, separa la laguna dal mare ed è limitata dai canali di S. Nicolò (o Porto di Lido) e di Malamocco. La popolazione stabile era nel 1921 di 4521 ab., che si raccolgono attorno ai due centri di S. Maria Elisabetta e di S. Nicolò, costituiti per la massima parte da alberghi, ville e pensioni; ma a San Nicolò abita anche un gruppo di pescatori. L'isola ha inoltre importanza militare per la difesa della città; vi è pure un idroscalo. La fama del Lido come spiaggia marina è dovuta (oltre che al contatto con Venezia) alla scarsa profondità dei fondali, alla finezza della sabbia e alla purezza dell'aria.
Del Lido parlano i documenti più antichi a cominciare dal Mille. Presso al porto nel 1043, sotto il doge Domenico Contarini, si costruirono la chiesa e il monastero dedicati a S. Nicolò (il cui corpo vi fu pure trasportato nel 1099 dalla Licia). Essi ebbero periodi di fama e di splendore, specie per la celebrazione dello Sposalizio del mare, ma della forma antica non rimane che il ricordo in due capitelli veneto-bizantini e qualche patera. La chiesa fu rifatta nel 1620 (dello stesso periodo è il bel coro ligneo di Giovanni da Crema) e il monastero, soppresso nel 1770, fu trasformato in caserma, se ne conserva l'elegante chiostro (1530). Anche la chiesa di S. Maria Elisabetta (sec. XVI) fu completamente rifatta nel 1620. Sull'area del vecchio castello, a difesa del porto, nel 1543 il Sanmicheli ne ricostruì uno nuovo, detto di Sant'Andrea, uno dei più begli esemplari cinquecenteschi del genere, rimasto pressoché intatto. Alla fine del sec. XIX l'isola, già deserta, incominciò a trasformarsi: ville, case, alberghi sorsero tra giardini; grandi arterie furono tracciate in modo razionale dalla laguna al mare, e lungo questo. (V. tav. XXXII).