LIECHTENSTEIN
. Antichissima famiglia nobile, proveniente dalla Stiria, donde si diffuse già nel Medioevo anche nelle altre terre austriache e in quelle boeme, e che dal 1723 è a capo del principato di Liechtenstein, conservando però la sua vera ricchezza nei grandi dominî in Cecoslovacchia e nell'Austria.
I primi membri della famiglia storicamente importanti sono Ditmaro (circa 1140) e Ugo (1135-56), i cui discendenti fondarono le due principali linee della famiglia, cioè quella di Stiria con la residenza a Murau, e l'altra moravo-austriaca con la sede a Mikulov (Nikolsburg) in Moravia. Della linea di Stiria il membro più rinomato fu Ulderico (1200-1275), Minnesänger, che occupa un posto importante nella storia della poesia tedesca. Quanto alla politica, Ulderico prese parte insieme al figlio Ottone (morto nel 1311) alle lotte per l'eredità dei Babenberg, prima come partigiano e poi come avversario del re di Boemia Přemysl Ottocaro II, alla cui caduta i L. in gran parte contribuirono. La linea di Stiria-Murau si diffuse nel sec. XIV e XV anche in Carinzia e Carniola, nel sec. XVI però impoverì e nel 1619 si estinse con Ottone IX.
La linea moravo-austriaca fu fondata dal nipote di Ugo, Enrico I (1233-1265), il quale procurò che Ottocaro II fosse riconosciuto nell'Austria, e da questi ebbe il dominio di Mikulov in Moravia. I suoi figli Federico ed Enrico passarono però alla parte di Rodolfo d'Asburgo, tanto che dopo la vittoria di questi mantennero i beni moravi, che il figlio di Enrico, Hartneid (1310-1360), partigiano del re Giovannì di Boemia, aumentò con l'aggiunta di Maidsburg (Děvín) sul Dyje. Quando poi Alberto III duca d'Austria confiscò al figlio di Hartneid, Giovanni I (1358-1398) la maggior parte dei beni nell'Austria, il centro di gravità della linea fu trasportato in Moravia.
Sotto Cristoforo IV, detto il Dissoluto (morto nel 1585) i L. perdettero la loro principale sede in Moravia, Mikulov, ma subito dopo guadagnarono larghi possedimenti dopo l'estinzione dei ricchi signori di Boskovice, le cui ultime due eredi Anna e Caterina sposarono i fratelli Carlo e Massimiliano del ramo detto di Valtice (Feldsberg), fondato nel sec. XV da Giorgio V (1447-1484) e che nel sec. XVI passò al luteranesimo. Di questo ramo è noto l'erudito umanista Giovanni Settimio (1558-1595), nel 1585 ambasciatore cesareo a Costantinopoli, ma soltanto i figli del fratello di lui, Hartmann II (1544-1585), Carlo (v.), Massimiliano (1578-1645) e Gundacaro (1580-1653) fondarono la nuova gloria e ricchezza dei L. Riconvertitisi al cattolicesimo, si procurarono il favore della corte e, soppressa la rivolta boema, durante la quale stettero dalla parte degli Asburgo, coi beni confiscati alla nobiltà ribelle si crearono vasti dominî in Boemia e Moravia. Essendo Massimiliano morto senza eredi, la famiglia continuò nelle due sole linee di Carlo e di Gundacaro. Il nipote di Carlo, Giovanni Adamo Andrea (1656-1712) guadagnò alla famiglia i dominî di Schellenberg e Vaduz nella Svevia e fondò a Vienna il palazzo dei L. con la famosa galleria. Una delle sue figlie, Teresa Anna Felicetta (1694-1772), sposò nel 1713 il principe Emanuele Tommaso di Savoia-Carignano. I figli di Giovanni Adamo essendo morti prima del padre, l'eredità della famiglia passò al più giovane ramo, quello di Gundacaro, dal quale derivano i L. odierni.
Sotto i nipoti di Gundacaro la famiglia si divise nuovamente in due rami, provenienti dai fratelli Antonio Floriano e Filippo Erasmo. Antonio Floriano (1656-1721) fu negli anni 1687-94 ambasciatore dell'imperatore Leopoldo I a Roma. Suo figlio Giuseppe Giovanni Adamo (1670-1732), il quale dopo l'estinzione del ramo di Carlo divenne capo della famiglia, ottenne nel 1723 che i suoi dominî di Schellenberg e Vaduz fossero innalzati a principato indipendente di Liechtenstein, e diventò così principe sovrano. Dopo la morte di suo figlio Giovanni Carlo (1724-1748), il quale non lasciò nessun erede maschio, rimasero i discendenti di Filippo Erasmo (1664-1704), che aveva combattuto sotto Eugenio di Savoia in Italia e cadde nel 1704 come maresciallo di campo nella battaglia di Castelnuovo. Principe regnante del Liechtenstein divenne nel 1748 il figlio di lui Giuseppe Venceslao (Joseph Wenzel; v.). I discendenti del fratello di lui Emanuele (1700-1771) fondarono gli ultimi due rami di questa famiglia. Il ramo più giovane, fondato da Carlo Giuseppe (1730-1789), di cui la maggior parte dei discendenti maschi si dedicò alla carriera militare in Austria, si estinse nel 1908 con Rodolfo Carlo, nato nel 1838. Del primo ramo, regnante, di Francesco Giuseppe (1726-1781), emerse Giovanni I Giuseppe (1760-1836) come generale nelle guerre napoleoniche (ebbe il comando delle truppe austriache nella battaglia di Wagram del 1809). Il suo secondogenito Francesco Gioacchino (1802-1883) partecipò alla guerra d'Italia del 1848 e fu in seguito ispettore generale della cavalleria austriaca. I figli di lui furono noti come uomini politici: Alfredo (1842-1907) fondò nel 1883 nel parlamento di Vienna il club tedesco-clericale, detto club di L.; Luigi (1846-1920) fu capo del partito clericale austriaco e dopo la morte di K. Lueger divenne nel 1910-1918 capo di tutto il partito cristiano-sociale. Il principe regnante fu dal 1858 il loro cugino Giovanni II (1840-1929), il quale nel principato di L. abolì l'obbligo del servizio militare, nonché le imposte. Oggidì vi regna il fratello Francesco (Carlo Agostino), nato nel 1853, che negli anni 1894-99 fu ambasciatore austriaco a Pietroburgo.
Bibl.: J. Falke, Gesch. d. fürstl. Hauses Liechtenstein, voll. 3, Vienna 1868-1882; F. Zub, Beiträge zur Genealogie u. Gesch. d. steirischen Liechtensteine, Graz 1902; P. Kaiser, Gesch. d. Fürstentums L., 2ª ed., Vaduz 1923; Jahrb. d. hist. Vereins f. das Fürstentum L. (dall'anno 1901); H. Zurlinden, L. u. die Schweiz, Berna 1931; O. Criste, Feldmarschall J. Fürst von L., Vienna 1905.