Liechtenstein
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(XXI, p. 105; App. I, p. 793; II, ii, p. 200; III, i, p. 992; IV, ii, p. 337; V, iii, p. 205)
geografia umana ed economica
di Anna Bordoni
Secondo una stima del 1998 la popolazione del principato era di 32.000 ab., compresi oltre 11.000 stranieri (per lo più Svizzeri). Il tasso medio di accrescimento annuo è dell'11‰ (1992-97).
Con un reddito pro capite di oltre 37.000 dollari annui, questo piccolo Stato rimane uno dei più ricchi del mondo, con finanze pubbliche in avanzo e una disoccupazione di poco inferiore al 2%. Il settore secondario (36% della popolazione attiva nel 1997) contribuisce largamente alla formazione del reddito nazionale: le attività manifatturiere contano, oltre ai tradizionali rami tessile e alimentare, impianti ad alta specializzazione nei comparti metalmeccanico, chimico-farmaceutico, degli strumenti ottici e delle protesi dentarie. Tuttavia l'apporto maggiore all'economia del L. è fornito dalle attività finanziarie e del credito, oltre che dal turismo (circa 60.000 visitatori l'anno). Notevole afflusso di capitale proviene inoltre dal fatto che nel paese sono ubicate, per motivi fiscali, le sedi sociali di numerose imprese straniere. Il settore primario riveste invece sempre minore importanza: oggi appena il 2% della popolazione attiva è occupato nell'agricoltura (che ha come principali prodotti i cereali e le patate) e nell'allevamento del bestiame (bovini, suini, ovini). Il commercio con l'estero continua a registrare valori in attivo; il principale mercato è quello svizzero, che nel 1996 ha accolto il 14,5% delle esportazioni complessive.
Storia
di Claudio Novelli
La situazione politica del paese dal 1978 è stata caratterizzata dalla presenza di governi di coalizione guidati dal leader dell'Unione patriottica H. Brunhart, e solo a partire dal 1993 ha iniziato a subire qualche modifica. Nelle elezioni legislative di febbraio, per la prima volta, un terzo partito, la Lista libera (di ispirazione ecologista), fu rappresentato in Parlamento da due deputati, mentre l'Unione patriottica ne ottenne 11 e il Partito progressista dei cittadini 12 (dal 1989 il numero dei parlamentari era stato aumentato da 15 a 25). Il principale esponente di quest'ultima formazione, M. Buchel, formò in maggio un nuovo esecutivo, che pochi mesi dopo entrò in crisi, in seguito a una mozione di sfiducia presentata da esponenti del suo stesso partito, critici per lo stile di governo del primo ministro ritenuto eccessivamente personalistico.
Dopo lo scioglimento del Parlamento e nuove elezioni, svoltesi nell'ottobre 1993, l'Unione patriottica riconquistò la guida del governo, avendo conseguito 13 seggi contro gli 11 del Partito progressista dei cittadini (la Lista libera ottenne un solo deputato). Il suo nuovo leader, M. Frick, formò un gabinetto di coalizione che promosse l'adesione del L. allo Spazio economico europeo (SEE), avvenuta nel maggio 1995 in seguito ai risultati di un referendum, e guidò il paese fino alle successive consultazioni politiche, svoltesi nel febbraio 1997. Queste, pur non portando cambiamenti di rilievo nella composizione del Parlamento (un seggio in meno al Partito progressista dei cittadini e uno in più agli ambientalisti), furono seguite dalla rottura della pluridecennale alleanza tra i due principali partiti e dalla formazione, in aprile, di un gabinetto monocolore, il primo dal 1938, dell'Unione patriottica, guidato dallo stesso Frick. Alla base di questa soluzione era, al di là della rivalità personale tra Frick e il leader avversario N. Seeger, proprio l'esito elettorale, che aveva convinto il Partito progressista dei cittadini a non entrare in una nuova coalizione e a collocarsi all'opposizione, nell'intento di acquisire una distinta e visibile collocazione di centrodestra.
bibliografia
A. Waschkuhn, Politisches System Liechtensteins: Kontinuität und Wandel, Vaduz 1994.