LIEDENA o LIEDANA
Località della Hispania Tarraconensis (Navarra), dove gli scavi condotti dal 1942 al 1947, hanno messo completamente in luce una grande villa romana già scoperta nel 1921.
La villa, che si estende su uno spazio di m 76 × 168, occupa una posizione dominante sul fiume Irati di fronte al luogo in cui il fiume stesso esce da una fenditura della montagna. Non è facile seguirne il processo costruttivo attraverso i successivi ampliamenti che, tuttavia, sembrano essere stati sempre fedeli ad un medesimo schema: un corpo a pianta approssimativamente quadrata, che costituiva la residenza vera e propria, ed una lunga corte chiusa da due ali con ambienti e limitata sul lato E da costruzioni di varia destinazione. Sono chiaramente distinguibili due edifici sovrapposti: uno inferiore di area ridotta e uno superiore che mostra almeno quattro fasi costruttive poco distanti cronologicamente.
La villa inferiore presenta un grande spazio rettangolare orientato da E a O, con un salone centrale e un edificio termale. La sua datazione può essere compresa tra il Il sec. e il 280 circa, quando fu per la prima volta distrutta, forse in seguito alle invasioni germaniche (257-275); un tesoretto monetale convaliderebbe questa datazione.
La villa superiore utilizzò qualche muro dell'antica, di cui conservò l'orientamento e il tracciato generale, elevando spesso muri paralleli a quelli precedenti. Il peristilio, centro approssimativo della nuova casa, era circondato da gallerie pavimentate con mosaici geometrici, che non formavano però un tema continuo, ma rettangoli successivi di motivi distinti; intorno al peristilio si disponevano abitazioni, fortificate dalla parte del fiume; a O un salone absidato era costruito su hypocaustum; completamente ad O e separate, erano le terme di questa villa più recente.
Nel IV sec. gli ampliamenti a S e ad E portarono alla costruzione di un immenso "patio" di 168 m circondato da circa cento abitazioni uguali, precedute da una galleria, che fanno pensare ad una destinazione militare. Nel basso impero infatti erano frequenti questi stanziamenti di truppe.
La pianta quindi, nel complesso, dimostra una normalità di tracciato, ma una indifferenza per la disarmonia dell'insieme che si nota maggiormente a causa del decentramento e della sproporzione tra il "patio" porticato e l'oecus, particolarità questa comune alla prima e alla seconda villa.
La seconda villa visse lungo il IV sec. d. C. e subì una distruzione violenta forse alla fine del secolo stesso.
A 150 m a E della villa si eleva un mausoleo, in forma di edicola in antis che conteneva un sarcofago senza iscrizione, ma attribuibile con attendibilità al IV secolo.
Il materiale trovato nel corso degli scavi, non numeroso ma di grande varietà, è databile dal Il al IV sec. d. C. Anche lo studio dei mosaici pavimentali ha confermato questa datazione, testimoniando che solo la galleria di S-E sarebbe il risultato di una riforma tardiva.
La villa romana di L. è un chiaro esempio di residenza padronale di epoca imperiale ed è insieme testimonianza della vita di quelle comunità agrarie, economicamente autonome, frequenti in particolare nel sec. IV, quando la completa decadenza economica dell'Impero, che invano Diocleziano e Massimiano Erculeo avevano tentato di arginare, favorì la costruzione o la ricostruzione di questo tipo di ville che, con l'indipendenza economica godevano anche di un'autonomia legalmente riconosciuta.
Bibl.: B. Taracena Aguire, La villa romana de Liedena, in Principe de Viana, 1949, pp. 353-382; e 1950, pp. 9-39, con piante; id., La villa romana de Liedena y el campo español en el Bajo Imperio, in Cronica del I Congreso Nacional de Arqueología y del VI Congreso arqueológico del Sudeste, Almeria 1949 - Cartagena 1950, p. 215-219; M. Angeles Mezquiriz, Sigillata hispanica de Liedena, in Principe de Viana, 1953, p. 271-307; id., Estudio de los materiales hallados en la villa romana di Liedena, in Principe de Viana, 1954, p. 29-54; id., Los mosaicos de la villa romana de Liedena, in Principe de Viana, 1956, p. 9-35, con tavole e piante.